Premiati l’efficienza dell’azienda Mictu e il ruolo sociale dell’Università adulti

La fabbrica di occhiali di Quero si distingue per la capacità di investimento riconoscendo i meriti dei dipendenti 



. Nella giornata di “terapia comunitaria” , così definita dal presidente di Famiglia Feltrina, Enrico Gaz, si sono intrecciati la promozione dell’invecchiamento attivo, con l’attribuzione del premio Beato Bernardino all’università adulti e anziani di Feltre, e la virtuosità di un’azienda, la Mictu di Quero Vas, nel cui bilancio sociale si sono previsti investimenti costanti per la crescita dei dipendenti e il sostegno al welfare. E alla quale è andato il premio Feltre Lavoro. In premessa, il sindaco Paolo Perenzin ha sottolineato quanto continui a dare, in termini culturali, la piccola città dei grandi uomini, con riferimento a Luca Rento, secondo artista feltrino dopo Tancredi Parmeggiani, presente con le sue opere alla prestigiosa galleria nazionale di Roma.

Ma alla formazione culturale e scientifica, fa da contraltare anche la formazione continua per la terza età. È stato monsignor Attilio Menia a presentare la coordinatrice del corsi universitari per adulti e anziani, Carla Cecchet, che conta 111 iscritti al 2018, e a raccontare tutto quello che si è fatto, prima dalla sede del seminario vescovile e ora in quella nuova dell’Officinema, dal 1987 ad oggi. Don Attilio non ha mancato di ricordare il “fondatore” e scrupoloso coordinatore delle origini, Diego Modena e la crescita di interessi che si sono coltivati in seno all’università e che si sono declinati nell’attività pubblicistica, in quella corale, e nell’attivazione di svariati laboratori, il tutto «per mantenere gli anziani al passo con i tempi e a favorire l’invecchiamento attivo».

Nel mondo del lavoro, ci sono aziende che investono «in tecnologia e umanità». Con questa presentazione da parte del presidente Enrico Gaz, per il premio Feltre Lavoro, si è data la parola al commercialista Marco Gobbo che ha fatto il ritratto della Mictu fondata e diretta da Antonello Collavo. Si è evidenziato come l’azienda che è florida, pionieristica nel settore degli utensili e ricambi per l’occhialeria, innovativa, con continui investimenti (ha acquistato di recente un macchinario di ultima generazione per 650 mila euro) e quattro milioni di fatturato annui, riesca a «premiare i collaboratori più meritevoli dal punto di vista delle gratificazioni professionali e rinunci a parte degli utili per poterlo fare anche economicamente». Si è detto che per sostenere la comunità e l’welfare, i Collavo titolari di Mictu fanno i benefattori, pagando più del dovuto le imposte comunali e statali.

È stata la volta poi della premiazione degli studenti meritevoli. Fra questi, Lin Lanna (Enaip), Anna Zeni (Canossiane), Ilaria Mezzacasa, Tullia Maria Trevisan, Francesca De Bortoli e Sara Froner (Colotti), Silvia Lucchet e Michele Fabbris (Della Lucia), Consuelo Dal Canton e Laura Rizzotto (linguistico), Matteo Ambrosi, Marco Bonan, Emanuele Gaz, Filippo Pra Floriani, Michele Rocco e Alessandro De Nadai (scientifico), Caterina Pison e Marianna Tissot (classico). A Jessica Cesa, iscritta al corso di laurea in scienze infermieristiche, è stato assegnata la borsa di studio intitolata a Ovidio Luca. —



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