Precipita per 30 metri e muore

Il compagno di scalata, anch’egli austriaco, ricoverato a Belluno
Turisti in centro a Cortina
Turisti in centro a Cortina
CORTINA. Un morto e un ferito non gravissimo al Bec di Mezzodì, a Cortina: ha perso la vita dopo una trentina di metri di volo un alpinista austriaco che ieri, insieme a un compagno, stava effettuando l’ascesa. Tra le cause si teme che i due abbiano sbagliato la strada e che si siano ritrovati in un punto che ha ceduto: un appiglio o lo stesso terreno di roccia friabile può essere la causa di questa nuova tragedia in montagna. E’ stato trasportato nella cella mortuaria di Cortina il corpo senza vita di Ebner Baldur, 65 anni, residente a Innsbruck: questo il nome dell’alpinista austriaco morto ieri intorno alle 13.


E’ invece ricoverato all’ospedale di Belluno, nel reparto di chirurgia, a causa di un trauma toracico, G.H., 65enne anche lui, l’amico di Rum, che con lui stava scalando. La sua situazione clinica non è gravissima, ma i traumi riportati nella caduta su una lingua di neve compatta non sono da sottovalutare.


Il corpo dello sfortunato 65enne è stato invece recuperato con un gancio baricentrico di 50 metri dai tecnici della guardia di finanza e del soccorso alpino di Cortina, a bordo dell’elicottero che ha trasportato sul posto anche il medico.


I due erano appena arrivati in cresta del Becco di Mezzodì, gruppo della Croda da Lago, quando è accaduto l’incidente. I due alpinisti si trovavano nel tratto sommitale della via normale, slegati, nel punto della cresta da superare a piedi prima delle calate che partono dal pilastro. La discesa si effettua dal versante a sud; nel versante a nord c’è un canale scosceso, con ripidi salti di roccia innevati, ed è da quella parte che i due amici sono precipitati, a circa 2.300 metri di altitudine, 300 metri sotto la cima. Dai primi accertamenti pare che uno di loro sia scivolato, trascinando l’altro, fermo più in basso, nella caduta.


L’allarme è arrivato dall’Austria, dopo una chiamata dell’alpinista ferito, bloccato in un affossamento nella neve, senza riuscire a vedere il compagno. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, individuati i due scalatori, ha sbarcato il personale di bordo con un verricello di 50 metri, mentre il tecnico del Soccorso alpino ha subito recuperato l’infortunato, che è stato trasportato all’ospedale di Belluno in stato di ipotermia e con diversi traumi sul corpo. Successivamente l’eliambulanza è tornata sul luogo dell’incidente per il recupero della salma del 65enne austriaco, che si trovava a una decina di metri di distanza dal primo. L’uomo, dopo essere scivolato per una trentina di metri sulla neve, ha perso la vita per i traumi dovuti all’urto del capo sulla roccia contro cui si è fermato.


Tra le ipotesi c’è dunque la probabilità che i due abbiano sbagliato strada, che siano scivolati o anche che abbiano avuto il terreno cedevole all’improvviso sotto i loro piedi. Sono intervenuti due tecnici della tenenza della guardia di finanza di Cortina e otto volontari del Cnsas di Cortina. Il corpo è stato quindi riportato a valle con un fuoristrada della Gdf per le formalità di rito.

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