Postest chiede 50 mila € di danni a Palazzo Rosso

BELLUNO. Postest chiede i danni al Comune. La richiesta di risarcimento è di 50 mila euro, ma nell'istanza depositata venerdì al Tar la società di Gianantonio Sottile (difeso dall'avvocato Massimo...
PD 27 novembre 2002 G.M. Centro congressi Papa Luciani Convegno " I cittadini e la loro sicurezza" Gianantonio Sottile Segretario UIL Polizia di Stato Triveneto (BARSOTTI)
PD 27 novembre 2002 G.M. Centro congressi Papa Luciani Convegno " I cittadini e la loro sicurezza" Gianantonio Sottile Segretario UIL Polizia di Stato Triveneto (BARSOTTI)

BELLUNO. Postest chiede i danni al Comune. La richiesta di risarcimento è di 50 mila euro, ma nell'istanza depositata venerdì al Tar la società di Gianantonio Sottile (difeso dall'avvocato Massimo Carlin di Mestre) chiede anche 500 euro per ogni giorno di ritardo del Comune nell'esecuzione della misura cautelare e dei provvedimenti attuativi resi dal Tribunale. Postest infatti ritiene che l'ordinanza cautelare emessa dal Tar il 30 gennaio (e che ha portato a sospendere il contratto di appalto con Hibripost) sia stata elusa dal Comune: «Visto che alla gara abbiamo partecipato in due, e che è stato dimostrato che Hibripost non aveva i requisiti per svolgere il servizio», spiega Gianantonio Sottile, «il Comune avrebbe dovuto affidare a Postest il servizio e non alle Poste, come invece ha fatto».

Nell'istanza si precisa che l'affido avrebbe dovuto essere dato a Postest per il periodo rimanente dell'appalto stesso: il 19 gennaio è scattata la proroga di due mesi del contratto, quindi a partire dalla data di emanazione dell'ordinanza cautelare il Comune (dice sempre Postest) avrebbe dovuto assegnare alla società bellunese la gestione della corrispondenza per tutto il tempo rimanente a concludere il periodo di proroga.

«Ridare la gestione della corrispondenza alle Poste costa il 40 per cento in più», continua Sottile, che si appella al buon senso: «Perché rifare una gara di appalto se si è dimostrato che noi abbiamo i requisiti per svolgere il servizio? Inoltre, per gli appalti di importo inferiore ai quaranta mila euro si può fare un affidamento diretto».

Il Comune di Belluno, però, ha scelto una strada diversa, quella di indire gare per ogni appalto, per una questione di trasparenza. E secondo il sindaco Massaro ci vorranno diversi mesi per il nuovo bando per l'affido della corrispondenza: «Sicuramente aspetteremo la nuova udienza del Tar, l'11 aprile. Se in quella sede il Tar confermerà che ha ragione Postest allora rifaremo la gara di appalto. Fino ad allora il servizio di corrispondenza rimarrà in capo alle Poste, anche perché abbiamo ricevuto solo un'ordinanza di sospensiva, la questione non è chiusa».

Postest contesta la posizione di Palazzo rosso, e chiede al Tar di ordinare al Comune di Belluno di riprendere il procedimento di aggiudicazione del servizio di corrispondenza dalla fase successiva al deposito delle offerte, affidando a Postest il servizio; di dichiarare nulla la delibera della giunta che ha riaffidato il servizio a Poste italiane; di far pagare almeno 500 euro per ogni giorno di ritardo da parte del Comune nell'esecuzione della misura cautelare. «A questo punto vorrei capire che cos'ha Postest che non va per il Comune di Belluno», conclude Sottile. «Abbiamo aperto un ufficio a 500 metri da Palazzo Rosso, abbiamo i dipendenti per svolgere il servizio a un prezzo inferiore a quello delle poste. Se il Comune non vuole lavorare con noi per qualche ragione, lo dica».

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