Posata la prima pietra del nuovo bivacco Fanton
Auronzo. Tutto il materiale portato a 2.670 m di quota grazie ad un elicottero Una squadra di operai resterà lassù una settimana per gettare le fondamenta

AURONZO. Posata la prima pietra del nuovo bivacco dedicato ai fratelli Fanton, sulla forcella Marmarole, nelle Dolomiti di Auronzo. Terminata la lunga fase preliminare, durata tre anni, impiegati dalla sezione Cai di Auronzo nell’arduo compito di ottenere il progetto esecutivo con le relative autorizzazioni, mercoledì, complice una giornata perfetta sotto il profilo meteorologico, il presidente Stefano Muzzi (insieme al vicepresidente Massimo Casagrande e accompagnati dai titolari della ditta cadorina che si è aggiudicata la costruzione progettata a sua volta dallo studio Demogo di Treviso) sono saliti a quota 2670 metri d’altezza per avviare ufficialmente i lavori. Si è alzato dunque il sipario sulla prima fase del progetto di ricostruzione del bivacco Fanton: per una settimana intera, una squadra composta da tre operai rimarrà in pianta stabile sulla forcella Marmarole per realizzare le fondamenta del futuro bivacco.
Per questo motivo, nella giornata di mercoledì, grazie all’ausilio di un elicottero, è stato portato in quota, oltre al materiale necessario per i lavori, anche un container che sarà provvisoriamente la nuova casa degli operai. Proprio l’intervento dell’elicottero ha reso il momento particolarmente suggestivo ed altamente spettacolare per chi l’ha vissuto.
«Senza l’aiuto dell’elicottero non avremmo potuto fare molto, vista la particolare posizione in cui sorgerà il nuovo bivacco Fanton. All’opera c’era peraltro un elicotterista molto esperto, che conosciamo da tanti anni e che chiamiamo in causa ogni volta che ne abbiamo bisogno, soprattutto quando si tratta di rifornire il rifugio Carducci alla Croda dei Toni», spiega il presidente della sezione Cai di Auronzo Stefano Muzzi, «da qui ad una settimana al massimo verranno completate le fondamenta della struttura. In quel momento il nostro compito potrà considerarsi temporaneamente concluso. I lavori infatti verranno sospesi, visto l’arrivo ormai prossimo dell’inverno, e riprenderanno a primavera inoltrata quando, con una seconda spedizione in quota, si provvederà a completare il tutto».
Muzzi racconta con emozione la posa della prima pietra avvenuta contestualmente all’apertura del cantiere.
«Abbiamo lavorato in una condizione assolutamente estrema, vista la posizione geografica. Si tratta di un posto magnifico che, con la rinascita del bivacco Fanton, tornerà ad essere meta di numerosi turisti. L’area delle Marmarole, così come quella del vicino Sorapis, è rifornita da una lunga serie di bivacchi. Per questo motivo si potrebbe individuare nel futuro bivacco Fanton il punto di partenza di una simbolica Alta Via dei bivacchi».
La ricostruzione del bivacco Fanton affonda le radici nel marzo del 2015 quando una giuria altamente specializzata, presieduta dall’allora presidente della sezione Cai di Auronzo Massimo Casagrande (oggi vicepresidente), scelse il lavoro firmato dallo studio Demogo di Treviso su quasi trecento progetti esaminati. Il futuro bivacco Fanton, che avrà la forma di un moderno ed elegante “cannocchiale”, è stato ideato da quattro giovani architetti: Simone Gobbo, Alberto Mottola, Davide De Marchi e Fabio Tossutti.
Gianluca De Rosa
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