Porta Rugo, una petizione per ridarle lustro e dignità

I cittadini chiedono di intervenire sullo storico ingresso meridionale alla città «L’illuminazione non è adatta al luogo e la manutenzione è carente»

BELLUNO. Ridare lustro e dignità a Porta Rugo. È la richiesta sottoscritta da 52 persone che chiedono all'amministrazione di riconsiderare il tipo di illuminazione e di eseguire degli interventi di manutenzione sullo storico ingresso meridionale al capoluogo. «Siamo cittadini che amano la città», ha spiegato Daniela Sartorato, portavoce del nutrito gruppo di sottoscrittori, «per questo siamo attenti a rilevare situazioni che stridono con la cura, il rispetto e la salvaguardia dei suoi edifici storici». Edifici che, secondo i firmatari dell’appello, «meritano attenzione sia per il loro valore intrinseco sia perché continuino a essere vanto e attrattiva per la nostra città». «Nessuna polemica», chiariscono nella loro petizione, «la nostra intenzione è quella di collaborare con l’amministrazione in modo che le nostre segnalazioni siano effettivamente un aiuto per porre l’attenzione su situazioni che possono sfuggire a chi ha già tante cose a cui pensare».

Nel merito viene sottolineata l’inadeguatezza della nuova illuminazione di Porta Rugo, dove sul lato esterno è stato collocato un tubo al neon «che a nostro avviso non è adatto e tristemente visibile anche da chi in auto scende il tornante. Inoltre, all’interno della porta, c’è un faro di luce violenta in un luogo che meriterebbe un’illuminazione dai toni caldi e discreti, come si conviene agli edifici storici».

L’istanza definisce “carente” anche la manutenzione di ciò che resta dell’articolato e storico complesso architettonico e cita a esempio: «Non sono state estirpate delle piante che continuano a crescere sopra la porta e che ne danneggiano la struttura con le radici».

La petizione si conclude con l’invito all’amministrazione «a mettere in atto degli interventi che servano a dare a Porta Rugo quel lustro che le è dovuto e le cure necessarie affinché il suo fascino storico sia valorizzato».

Un po’ di storia dall’archivio comunale. A Porta Rugo si accedeva dall’antico porto fluviale di Borgo Piave. Agli inizi dell’800 venne abbattuta buona parte delle mura cittadine e con esse la grande torre sulla sinistra e le altre fortificazioni laterali che difendevano la porta. Del complesso originale, attraverso cui entrarono il primo rettore veneziano, Antonio Moro, nel 1404, e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo nel 1509, rimane l’arco acuto interno tardo duecentesco, con ancora la nicchia entro cui le cronache raccontano che rimase fino al XVII secolo lo stemma affrescato dei Visconti, signori di Belluno tra il 1383 e il 1404. La sistemazione della facciata segue il progetto commissionato nel 1622 dal rettore veneto Federico Corner all’architetto Lorenzo d’ Alchini. La nicchia centrale tra i due stemmi contiene ancora la base con le zampe del leone di S. Marco abbattuto dai rivoluzionari Giacobini nel maggio del 1797.

Ezio Franceschini

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