Pontejel, una birreria al posto del ristorante e dell’albergo annesso

Il ristorante Pontejel cambia veste: da albergo e ristorante ricercato, a partire da questa stagione invernale è diventato Bier Stube, ovvero una birreria/ristorante marchiata Forst. È questa la grande novità nel panorama dei locali del centro di Cortina. Carlo, Marco e Lorenzo Barozzi fino alla scorsa estate hanno portato avanti la gestione dell’albergo Cazzetta e, in parallelo, quella del ristorante Pontejel: ma ormai da diverso tempo volevano cambiare formula, e lanciarsi con tutte le loro forze in un locale più “semplice” e anche più facile da gestire.
«Ci siamo trovati anche noi di fronte alla necessità di rinnovare i nostri locali, ora che Cortina si trova ad affrontare due grandi eventi quali i Mondiali e le Olimpiadi», spiega Carlo Barozzi, «lo stabile del Pontejel aveva bisogno di una ristrutturazione, in particolare nella parte esterna, e abbiamo colto l’occasione per dare una svolta alla nostra attività. Ci siamo chiesti cosa fosse meglio fare oggi, per noi e per Cortina. Fino alla scorsa stagione avevamo anche le camere, ma abbiamo preferito concentrarci solo su una attività, quella ristorativa appunto, invece che averne due piccole che, a portarle avanti insieme, non ci avrebbero mai dato il cento per cento. Eravamo un po’ stufi di un certo tipo di ristorazione volta alla ricerca esasperata dello “ stellato”. La formula della Bier Stube con un’attività ristorativa di qualità, ma più semplice, ci sembrava quella giusta».
Perché proprio la Forst, e non ad esempio la bellunese Pedavena?
«Quando andai in servizio militare venni assegnato alla fanfara di Merano, e la caserma era proprio sopra la fabbrica della Forst, dove io facevo tappa tutte le volte che rientravo dalla licenza. La associo ai miei ricordi di quegli anni. Quando abbiamo deciso di fare una birreria, ci siamo rivolti alla fabbrica di Merano per questo motivo: non ci sono altre ragioni».
Come ha contribuito la Forst nella ristrutturazione del locale?
«Loro hanno installato le celle e le spine delle birre, per il resto abbiamo fatto tutto noi, di tasca nostra, grazie anche ad un mutuo molto agevolato da parte di Cortinabanca. Naturalmente spingiamo sulla birra in abbinamento al cibo, tuttavia abbiamo anche una lista di vini».
Il locale è diviso in due stanze piuttosto ampie, con un arredamento semplice e che consente al cliente di avere spazio; in parte si sono mantenuti i colori pastello del ristorante in stile austro ungarico, in parte è stato rinnovato. I tavoli e le sedie sono in legno chiaro, non ci sono più tovaglie e tovaglioli di stoffa ma sottopiatti semplici in carta. Il menù è ovviamente caratterizzato da piatti tipici della cucina ladina, ma non mancano quelli della tradizione veneta e italiana.
«La cucina mantiene la qualità per cui il nostro ristorante era conosciuto», dice in conclusione Barozzi, «ma senza esasperazione, con piatti presentati nella loro semplicità e genuinità, cercando soprattutto di fare spendere il giusto».
Le due sale ora possono ospitare fino a 100 posti a sedere, cui se ne aggiungeranno altri 18 a maggio con la veranda che verrà allestita esternamente. Il tutto con l’intenzione di lavorare tutto l’anno, a parte un breve periodo di chiusura a maggio e a novembre. —
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