Più ore di ambulatorio per gli anziani di Fonzaso

Trovato il compromesso dopo il pensionamento del terzo medico dell’area Il segretario leghista Marcon ha chiesto l’intervento dell’assessore Coletto

FONZASO. Due mezze giornate in ambulatorio, gestite dai medici dell’area Fonzaso-Arsiè, per accogliere i pazienti fonzasini anziani, non autonomi e non automuniti.

A questa soluzione di compromesso sta per arrivare l'Usl di Feltre, tramite il distretto sociosanitario coordinato da Alessio Gioffredi, dopo che si è levato un coro di proteste, formalizzato in una petizione di oltre mille firme, per la mancata sostituzione del terzo medico, Osvaldo Zanin, in quiescenza dal primo gennaio di quest'anno. E se la petizione è diventata materia da consiglio comunale, nell'ultima seduta, e di una prima contrattazione fra il sindaco di Fonzaso, Ennio Pellizzari, e il direttore generale dell'Usl 2, Adriano Rasi Caldogno, in difesa dei pazienti più fragili si è mossa anche la sezione Valcismon della Lega.

Il segretario Nicola Marcon ha raggiunto la stanza dei bottoni per la sanità di palazzo Balbi, incontrando l'assessore regionale Luca Coletto. All'assessore il segretario leghista ha rappresentato le difficoltà della popolazione di montagna connotata da elevati indici di anzianità e da una logistica complessa tale da pregiudicare, o comunque rendere molto difficile, il trasferimento di pazienti vecchi e soli in ambulatori lontani dal centro urbano dove erano abituati ad andare, come assistiti del dottor Zanin. E l'assessore Coletto non ha perso tempo e si è subito messo in contatto con il direttore generale dell'Usl di Feltre.

«Si è convenuto per attivare un ambulatorio attraverso la rete dei medici di medicina generale della funzione territoriale feltrina per alcune aperture settimanali che possano servire i pazienti che hanno difficoltà ad andare negli ambulatori di Arsiè», anticipa il segretario leghista, Nicola Marcon.

Il direttore generale dell'Usl 2, Adriano Rasi Caldogno, conferma che «l'intenzione dell’azienda sanitaria è quella di venire incontro ai bisogni dei più deboli», azione che sarà concretizzata nell'istituzione di sedute ambulatoriali aggiuntive a favore di chi ha problemi di mobilità. «Stiamo studiando con il responsabile del distretto sociosanitario la possibilità di attivare due mezze giornate di ambulatorio coinvolgendo i medici già inseriti nella rete del Feltrino occidentale». Rasi Caldogno però sottolinea anche il fatto che la stragrande maggioranza degli assistiti di Osvaldo Zanin che aveva una quota di 1300 pazienti, si è già “accasata” dagli altri medici disponibili. «Resta una piccola percentuale di persone con difficoltà di varia natura a raggiungere altri ambulatori. Abbiamo comunque considerato l'istanza che viene dal territorio e metteremo in atto le soluzioni più efficaci ed efficienti».

Laura Milano

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