Piol (Pd): «Il project è solo un inganno»
L'ex assessore sul prolungamento della A27: «Ora si va al vedo»
BELLUNO.
A27, verifica o inganno? Se lo chiede Quinto Piol, responsabile trasporti del Pd e ex assessore provinciale. «Fra qualche mese ci sarà il bando per il prolungamento fino a Rivalgo. Lo ha promesso l'assessore Chisso», ricorda Piol. «Poi i soggetti interessati potranno presentare le offerte, quindi entro la fine dell'anno sapremo se c'è qualche privato disponibile a realizzare l'opera completamente a proprie spese. A quel punto finalmente dopo tante chiacchiere (l'offerta di project-financing risale al 2007) si arriverà al "vedo". Sono sempre più convinto che il project financing completamente a carico del privato non stia in piedi. Basta leggere le carte e le dichiarazioni degli autorevolissimi "tecnici": quello del progetto di collegamento A27-A23 che parla della necessità di un finanziamento pubblico, del più recente parere del Nucleo di valutazione tecnica regionale che parla di fattibilità finanziaria "al limite" e, per ultimo, le dichiarazioni del consigliere Anas Bortolo Mainardi che propone "un contributo pubblico a sostegno del project". Sono sempre più convinto», continua Piol, «che il tutto si confermerà come un inganno politico posto in atto dalla Regione sulla testa dei bellunesi: sparare alto (Venezia - Monaco) e rilanciare, provocare, incolpare gli altri, trovare il nemico esterno (Dunwalder, Austria) o interno (ambientalisti) per coprire le proprie incapacità di dare risposte concrete al territorio. Puntare sull'impossibile per evitare di parlare e fare le cose necessarie e possibili (varianti stradali e ferrovia). Lo stesso Mainardi propone di lavorare per i collegamenti intervallivi e verso l'esterno e le varianti. Tutte cose unanimemente individuate e concordate, e contenute nel Ptcp approvato dalla Provincia nel 2009. Sulle infrastrutture viarie nel 2008 i bellunesi hanno trovato, per la prima volta, l'unità e non devono, ora, cadere nel tranello di chi tenta da fuori di dividerli per costruire la scusa per non fare niente per il nostro territorio. Aspettiamo ancora qualche mese», è l'invito di Piol. «Ma non con le mani in mano. Chi ha il ruolo e il dovere, istituzionale e politico, di rappresentare il territorio bellunese deve stare alle calcagna di Regione, Anas e governo nazionale per evitare altre lungaggini e, una volta verificato che il project non è praticabile, tornare immediatamente alla soluzione "variante" e pretenderne il finanziamento ancora più arrabbiati perchè ci hanno fatto perdere altri cinque anni». (i.a.)
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