Pier Giorgio Da Rold lascia nuovo direttore è Giaffredo
BELLUNO. L’assemblea dei gruppi “Insieme si può…” a Cavarzano è stata un momento storico per l’associazione: dopo averla fondata nel 1983, fatta crescere e consolidata nel tempo, il direttore Pier Giorgio Da Rold ha annunciato ai presenti il suo imminente pensionamento.
«Questo significa un ritiro formale dal lavoro ufficiale con l’associazione», ha detto Da Rold, «ma sicuramente non la fine del coinvolgimento personale per la causa nella quale credo e crediamo tutti, cioè che impegnandoci insieme possiamo costruire passo dopo passo un mondo migliore».
Il direttore ha poi passato il testimone al suo successore, Daniele Giaffredo, consegnandogli tre oggetti: una lampada, con l’augurio di tenere sempre accesa la scintilla della tolleranza e dell’accoglienza; una bussola, per non perdere la direzione che porta all’impegno in favore degli ultimi; una bacinella ed un asciugamano, ad indicare il servizio umile e concreto nei confronti degli altri.
Dall’analisi delle cifre del bilancio approvato dall’assemblea, lo scorso anno sono transitati attraverso l’associazione 1.757.344 euro, a cui si aggiungono altri 108.468 euro gestiti autonomamente dai 60 Gruppi operativi, per un totale generale di 1.865.812 euro.
Nel 2018, in particolare, si sono portati avanti interventi nei settori dell’infanzia, dell’istruzione e della formazione, della sicurezza alimentare e dell’approvvigionamento di acqua, della salute, della disabilità, dell’agro-forestazione e dello sviluppo umano. La principale destinazione dei fondi è l’Uganda, dove Insieme si può ha due sedi permanenti nella capitale Kampala e nel distretto di Moroto.
Oltre all’Uganda, l’associazione ha operato in altri 27 Paesi distribuiti su 4 continenti, per un totale di 35 istituti scolastici e 7 strutture sanitarie sostenuti, di circa 50.000 kg di cibo e 107.500 tazze di latte distribuiti soprattutto a bambini malnutriti, di 15 pozzi perforati per rendere l’acqua potabile un diritto accessibile a più persone possibili. Inoltre nel 2018 sono stati sostenuti a distanza 2.034 bambini e ragazzi in 13 Paesi, garantendo loro tre diritti fondamentali come il nutrimento, la salute e l’istruzione. Non sono mancati neppure i fondi destinati a dare risposta ai bisogni delle famiglie locali che non riescono a fare la spesa, a pagare le spese mediche o le bollette più importanti. Nel corso dell’anno, l’intervento economico complessivo per fronteggiare la “povertà a casa nostra” è stato pari a 120.826 euro.
Durante l’assemblea sono stati presentati gli oltre 200 progetti realizzati nel 2018, nell’educazione e nella formazione che hanno coinvolto bambini, ragazzi e adulti di tutta la Provincia e il nuovo sito dell’associazione on-line da gennaio. Infine è stato votato all’unanimità l’ingresso del nuovo gruppo “Isp 2.0”, formato da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 26 anni, per coinvolgere le nuove generazioni della Provincia per promuovere progetti giovani per i giovani. —
F.R.
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