Petizione contro gli accattoni: commercianti in prima linea
A Belluno alcune decine di firme e l’appoggio dei commercianti della zona. Nonostante l’esodo agostano l’iniziativa di Paolo Bertin, imprenditore di via Tasso, sta prendendo piede.

BELLUNO. Alcune decine di firme e l’appoggio dei commercianti della zona. Nonostante l’esodo agostano l’iniziativa di Paolo Bertin, commerciante di via Tasso, sta prendendo piede. «Vogliamo far presente al sindaco il problema dell’accattonaggio molesto» spiega Bertin, «non è un bel biglietto da visita per la città».
Il commerciante, titolare di una ortopedia sanitaria, ha registrato nella zona di via Tasso e via Carrera un aumento di mendicanti negli ultimi mesi. «Si tratta spesso di ragazzi di colore», spiega, «sono sempre gli stessi volti». Persone che chiedono l’elemosina con una certa insistenza: «Si avvicinano a chi si ferma a guardare le vetrine», continua Bertin, «e sono diventati un disturbo».
Il commerciante ha deciso di non restare con le mani in mano e ha iniziato una raccolta firme tra i colleghi e i cittadini. «Fino ad ora hanno aderito gli esercenti della zona», spiega, «e abbiamo raccolto anche le firme di alcune decine di cittadini. Sento moltissime le persone che si lamentano e i vigili urbani dicono che non possono fare nulla. Io vorrei sottoporre questo disagio al sindaco». L’obiettivo di Bertin, infatti, è portare le firme in consiglio comunale, all’attenzione del primo cittadino. «L’accattonaggio viene praticato fuori dai supermercati, in centro storico, a Lambioi, in ogni angolo della città: non è bello per il decoro di Belluno», aggiunge Bertin.
Anche per il consigliere comunale Franco Roccon l’obiettivo pungolare l’amministrazione sul tema dell’accattonaggio molesto. «Sto studiando un intervento in consiglio comunale», spiega Roccon, «ancora non so se come ordine del giorno o interrogazione. Vorrei proporre una modifica al regolamento di polizia locale in modo da poter sfruttare le opzioni date dal decreto sicurezza ed in particolar modo il dispositivo del Daspo urbano».
Una novità - introdotta nel decreto sulla sicurezza urbana presentato a febbraio dal ministro dell’Interno Marco Minniti - che mutua la misura già presente per chi viola le regole durante le manifestazioni sportive. Il questo caso il campo di applicazione è quello del decoro urbano e a decidere è il sindaco, al quale viene concesso potere di ordinanza. Le prime applicazioni di queste nuove misure si sono registrate in città come Padova e Roccon invita a utilizzarle anche a Belluno. «Una situazione del genere non è più tollerabile», spiega il consigliere comunale, «e l’amministrazione deve prendere provvedimenti. Ma il mio invito si rivolge anche ai bellunesi: non facciano elemosina, non si sa dove vanno a finire quei soldi».
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