Petardi lanciati contro il cane la padrona lo porta in tribunale

TRICHIANA. Petardi contro il cane della vicina. Andrea Brancher è finito in tribunale per le ipotesi di reato di maltrattamento di animali, getto pericoloso di cose e violenza privata. I fatti contestati sono dell’estate 2015 a Trichiana e una conseguenza l’hanno già provocata: la donna ha dovuto cedere a un’altra persona il proprio esemplare di Australian cattle dog. In altre parole, si tratta di un bovaro australiano.

Speedo abbaiava, come fanno tutti i cani del mondo, e questo disturbava Brancher, che secondo l’accusa ha cominciato a lanciargli contro dei mortaretti, che esplodevano a poca distanza dalle sue zampe e lo spaventavano tantissimo. Sintomi da stress ed evidente stato di agitazione, ha diagnosticato il veterinario di fiducia. Non serviva certo uno scienziato specializzato per capirlo, in ogni caso la diagnosi è finita nella prima parte del capo d’imputazione firmato dal pubblico ministero, dove si parla di maltrattamento di animali, per di più continuato.

Nella seconda, si aggiunge il getto pericoloso di cose, quindi i botti, che terrorizzavano un animale che non era certo silenzioso, ma in questo modo diventata ancora più nervoso. Infine, Brancher è accusato di essersela presa anche con la proprietaria del cane. Ci sarebbero state minacce e anche ingiurie e tutto questo ha configurato il reato di violenza privata, perché la donna è stata costretta a privarsi di Speedo. Tra le frasi pronunciate, «se quel chihuahua di merda non la smette di abbaiare, gli faccio fare una brutta fine. Vergognati, tu e i tuoi cani. Maleducata e maledetta».

L’atteggiamento di Brancher era diventato talmente aggressivo ché non c’era altra scelta. Il cane soffriva e, in quelle condizioni, non era possibile tenerlo. Meglio darlo via e andare dai carabinieri a presentare una querela.

Il procedimento penale si svolge davanti al giudice Coniglio e al pubblico ministero. L’imputato è difeso dall’avvocato Fioraso, mentre la parte offesa si è tutelata con Fogliato. La difesa fa il suo mestiere e punta a far cadere le accuse. Nelle prossime settimane, la fase decisiva del processo, con discussione e sentenza. —

Gigi Sosso

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