Perale: «Il Cnsas faccia il suo mestiere»

Il presidente degli scout Agesci non accetta i consigli del Soccorso alpino sul vestiario in montagna

BELLUNO. Anche gli scout, nel loro piccolo, s’incavolano. Quelli dell’Agesci, l’Associazione guide e scout cattolici non ha preso bene i consigli del Soccorso alpino, sull’abbigliamento da indossare d’inverno, nelle escursioni in mezzo alla neve. Eppure nella conferenza di presentazione degli interventi, il vicedelegato provinciale Cnsas, Alex Barattin aveva mostrato delle fotografie con ragazzi e ragazzi in pantaloni tipo bermuda, calzettoni e zaini che ci puoi quasi fare un trasloco. Il numeno uno degli scout Marco Perale respinge il messaggio e lo rispedisce al mittente: «Noi non abbiamo sofferto alcun tipo d’incidente e sono ormai tanti anni che portiamo in montagna i nostri ragazzi. Ogni anno più di duecentomila in tutta Italia.E a loro insegnamo ad avere un giusto approccio con la montagna, il necessario rispetto. Non ci vedranno mai in giro con i pantaloncini o le scarpe inadeguate, come invece qualche turista, che incontriamo».

Eppure non era un fotomontaggio e si trattava di neve vera. Qualcuno, evidentemente interpreta come una scampagnata un’escursione invernale.Cosa c’è nello zaino di uno scout, invece delle raccomandate arva, pala e sonda. Metti che si stacca una valanga... «Il sacco a pelo, un cambio e ci può essere spazio anche per la nutella della mamma. Non facciamo scialpinismo e non andiamo nemmeno sulle ciaspe, pertanto la nostra attrezzatura può essere limitata. Assicuro che stiamo attenti: non cerchiamo avventure».

Le raccomandazioni di Rufus Bristot, Alex Barattin e Claudio Bolzan valgono per tutti e non solo per gli scout: «Il Soccorso alpino faccia bene il suo mestiere, come al solito e non invada un campo che, in realtà, non è suo. Non mi permetto di suggerire come si organizza un soccorso e loro facciano lo stesso nei nostri confronti». (g.s.)

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