Per l’isola pedonale si riparte da zero con altri consulenti

L’amministrazione Perenzin mette da parte diecimila euro per l’ennesimo studio sul traffico. I precedenti preoccupano

FELTRE. In principio - era il 2000 - fu il Put, il piano urbano del traffico, voluto e pagato dalla seconda amministrazione Vaccari per mettere ordine alla viabilità in centro. In coda, è storia di oggi, c’è l’ennesima consulenza, sicuramente autorevole, ovviamente indispensabile, che l’amministrazione Perenzin si prepara a commissionare - e a pagare almeno 10 mila euro - a due esperti che dovranno indicare la strada da seguire per arrivare senza traumi, quando ancora non si sa, al traguardo dell’isola pedonale. Tredici anni, quattro sindaci, innumerevoli promesse, almeno cinque progetti simili più un ricco, ricchissimo contorno di iniziative “accessorie” (ricordate gli ascensori, preludio alla chiusura del traffico in cittadella?) per ritrovarsi ancora una volta al via. Tutto da rifare.

Il sindaco Perenzin naturalmente assicura che «questa è la volta buona» e che l’isola pedonale si farà. «Abbiamo fatto esperimenti per un anno», spiega. «Abbiamo capito che certe cose possiamo farle anche da soli, ma l’apporto di professionisti del settore è indispensabile per evitare di ripetere l’errore fatto a suo tempo da Brambilla. Senza uno studio dei flussi del traffico non si può chiudere neanche una strada e non si può intervenire sull’Ato 9, ossia tutta la “ciambella” intorno al centro». Ecco dunque che nel programma di incarichi di collaborazione autonoma per il 2013 l’amministrazione ha destinato 10 mila euro allo studio. Altri 5 mila sono invece riservati a un’altra consulenza sul marketing urbano. «Ma questa spesa è vincolata all’esito del bando regionale al quale stiamo partecipando», aggiunge il sindaco.

Dunque, ripartendo dal Vaccari-bis e da quel Put, rapidamente accantonato, la storia recente della città racconta che poi arrivò Brambilla e che tutte le scelte precedenti furono rimesse in discussione. Tutte tranne una: l’amministrazione di centrosinistra si rivolse infatti allo stesso studio cui si era affidato Vaccari (Proteco, San Donà di Piave) per avere un consiglio su come ridurre il traffico in centro. Nacque così la mossa più contestata degli ultimi quindici anni, ossia il senso unico nell’anello intorno al colle, che nel 2007 costò la rielezione a Brambilla. Ma è con il Vaccari-ter che in municipio hanno dato il meglio. Un assessore dedicato (Barp), un piano di marketing e uno strategico (40 mila euro per il Genius loci) finito in un cestino nel breve volgere di un anno e mezzo. E poi perfino un accordo con l’Ascom (altri 20 mila euro, 10 messi dal Comune) per un altro studio sul traffico e sull’arredo urbano del centro. Il tutto condito dal progetto ascensori, stravolto (doveva servire a chiudere il centro, è diventato un optional per arrivare in cittadella e risparmiarsi un po’ di fatica). Con il risultato che, dopo cinque anni, la viabilità è stata semplicemente riportata allo stato precedente, nonostante l’inquinamento alle stelle. E che l’isola pedonale è rimasta l’isola che non c’è. Ora ci prova Perenzin, nuovo giro, nuova corsa. Diecimila euro per il gettone. Vedremo.(cric)

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