Pecora di razza Lamon: dieci donne a lezione per valorizzarne la lana

Un impegno portato avanti dagli allevatori per preservare la pecora di razza Lamon, ma anche un progetto attorno alla filiera della lana.
Ha preso il via all’hotel Stella d’oro di Lamon un laboratorio di tessitura base che utilizza filati prodotti con la lana della pecora di Lamon e di quella vicentina di Foza, entrambe razze a limitata diffusione e a rischio estinzione.
Le partecipanti, che oggi e domani torneranno a mettersi al telaio a Lamon, sono dieci donne imprenditrici agricole, che hanno intrapreso il percorso finanziato dalla Regione nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, che si inserisce in un progetto più ampio, denominato “Sheep up”. Un progetto che vuole fornire un’opportunità economica per allevatori e territorio attraverso la valorizzazione dell’allevamento ovino di razze autoctone in aree montane marginali.
Quella della filiera della lana è una potenzialità sulla quale continua a credere anche il Comune, coinvolto a sua volta nel progetto insieme al Cnr Ircres di Torino (istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile) e l’università di Padova Tesaf. In prima linea poi c’è sempre l’associazione Fea de Lamon, che lavora per salvaguardare la razza ovina tipica dell’altopiano e rilanciarla a livello di commercializzazione sia della carne che della lana, puntando sulla gastronomia da una parte e sulla tradizione artigiana dall’altra, con il filato che può essere destinato a diversi prodotti. Le partecipanti al laboratorio di tessitura base hanno a disposizione cinque telai professionali e la docente è la tessitrice di Lamon Milena Palla, già diplomata alla scuola d’arte di Cortina.
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