Passione per il legno e amore per Zoldo Alessio ha scelto “Voglio vivere qui”

«Resto a Zoldo perché mi piace stare fra le montagne. Abbiamo il Pelmo sopra di noi». Alessio De Marco ha 23 anni, è di Brusadaz e ha fatto una scelta: ha deciso di rimanere a vivere nella sua terra. «Amo Zoldo», racconta, «perché è la mia terra e fonte di ispirazione per il mio lavoro».
Alessio lavora con il nonno Luciano e il papà Fabio nella falegnameria di famiglia (attività iniziata dal bisnonno Mansueto nel 1930), dove allestisce arredamenti su misura, e porta avanti anche la sua grande passione della scultura su legno. «È qualcosa che sento nell’anima», continua il giovane, «mi permette di essere libero, di esprimere quello che sento in piena libertà».
De Marco alterna i soggetti delle sue creazioni: a volte sceglie opere figurative, altre volte predilige l’astratto. Fin da bambino ha avuto sempre un rapporto speciale con il legno. «Già a nove anni», ricorda l’artista, «preparavo con la guida di papà Fabio le maschere che presentavo poi al Concorso delle maschere lignee del Carnevale di Fornesighe. Ne ho realizzate anche da adulto».
De Marco ha vinto anche qualche premio. La passione per la scultura del legno lo ha portato al Liceo artistico, indirizzo di arte figurativa, di Fassa, dove ha coniugato le lezioni con il lavoro di artista. Nel 2013 ha realizzato un progetto dimostrativo dei Mondali di sci alpino e salto. Ha fatto anche una struttura con la neve di quattro metri per quattro. Per il progetto è stato premiato dal Comune di Cavalese.
Durante il quarto anno di scuola ha preparato il progetto per la realizzazione di una medaglia che è stata consegnata agli atleti delle Universiadi che si sono svolte a Trento. «Sempre in quell’anno», racconta ancora De Marco, «con la scuola ho partecipato al Simposio internazionale di scultura lignea a Pozza di Fassa dedicata allo scultore locale Toni Gross».
Finito il periodo Fassiano con il conseguimento del diploma, Alessio De Marco è tornato in falegnameria, ma con un occhio di riguardo alla scultura. Nel 2016 ha partecipato ad una mostra collettiva con Merino Mattiuzzi e Elvio Maier, organizzata dalla Famiglia emigranti ed ex emigranti a Zoldo Alto. Per due anni di fila ha preso parte ad un Simposio a Recoaro Terme ottenendo buoni riscontri.
«Nel 2017», puntualizza, «ho realizzato con Andrea De Feo una scultura di neve. Negli ultimi due anni ho partecipato all’ex tempore di San Martino a Belluno e nel 2018 mi è stata assegnata la medaglia di bronzo».
Sono seguite altre esposizioni. Il giovane è disponibile anche ad impartire lezioni. «Da tre anni porto avanti un corso di scultura su legno per i bambini del Matez per la realizzazione di maschere indossabili per il concorso del carnevale a Fornesighe. Lo scorso anno ho tenuto un corso di intaglio a un gruppo di persone di Zoppè di Cadore».
Una grande attività, per un ragazzo di appena 23 anni. Che non vende le sue opere: «Devono restare per me», tiene a sottolineare, «le vendo solo su eventuali ordinazioni». —
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