Passaggio di consegne da Luongo a Giordano

È arrivato ieri mattina da Pavia il nuovo comandante dei vigili del fuoco «L’eredità del mio predecessore è importante, spero di essere all’altezza»
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Da grande volevo fare il... caprotreno. Invece fa il vigile del fuoco ed è felice così: da ieri, Vincenzo Giordano, 49enne ingegnere elettrotecnico di Potenza, con moglie e un figlio già molto appassionato di autopompe e scale è il nuovo comandante di Belluno. Stretta di mano con Mauro Luongo, che è in partenza per Padova e cambio degli scatoloni, nell'ufficio di via Gregorio XVI. Alle pareti, ci sono già alcune pagine storiche de La Domenica del Corriere con i disegni di Achille Beltrame, più efficaci di tante fotografie. La sua storia di pompiere comincia «vent'anni fa, nel 1994. Sono stato a Cuneo, dove l'ambiente può ricordare quello di Belluno, poi Torino, Imperia e Pavia, come comandante. Eccomi qua, nell'ambito di una serie di spostamenti, che ha interessato 70 dirigenti su 100. Ogni tre o quattro anni, si cambia destinazione come gli ufficiali dell'esercito, questo per evitare di mettere le radici in un certo territorio».

I pompieri sono amatissimi dalla gente bellunese e non ci sono rivoluzioni da fare. Il lavoro di Giordano sarà negli stessi binari di quello di Luogo: «In continuità con quello che è stato fatto finora, con lo scopo di essere sempre il più possibile presenti e con la massima efficienza in tutto il territorio provinciale».

L'eredità è il nuovo centro di addestramento per le unità cinofile, cioè i conduttori con i loro labrador golden retriever, che è stato inaugurato solo una settimana fa: «Il mio impegno sarà quello di farlo funzionare nel migliore dei modi. Non è strano che sia il secondo centro a livello nazionale, dopo quello di Torino. E poi c'è l'urgenza di rendere operativa la nuova sede del Comando. Spero di essere all’altezza di tutti questi compiti».

In via Col da Ren, i lavori del primo e del secondo lotto stanno procedendo di pari passo e dovrebbero concludersi alla fine del 2015. Luongo ha chiesto di essere invitato all'inaugurazione: «È la tradizione e vedremo di rispettarla. Ma so che ci vorrà del tempo, anche per l'adeguamento della viabilità cittadina. Il mio predecessore mi ha raccontato che ci sono addirittura due passaggi a livello e bisognerà aspettare».

Non ci sono state cerimonie solenni o alzabandiera, ma una firma è sempre obbligatoria su quello che si chiama stato di consistenza: «Siamo prima di tutto vigili del fuoco, ma poi anche funzionari delegati al capitale che contiene una caserma, dal gasolio nei mezzi in poi. Si autografa un verbale, solo a quel punto comincia ufficialmente il tuo mandato da nuovo comandante. So che siamo quasi in mille in tutta la provincia di Belluno, tra effettivi, amministrativi e volontari e tutti molto qualificati. Possiamo continuare a lavorare con grande professionalità, nell’interesse della collettività. Noi siamo sempre a disposizione per qualsiasi cosa accada, in ogni angolo della provincia. L’ideale è arrivare prestissimo dove è successo qualcosa di più o meno grave, ecco la grande utilità dei distaccamenti e delle sedi abitate dai nostri volontari».

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