Partorisce a 15 anni il giudice autorizza il riconoscimento

Inizialmente il bambino è stato tolto alla mamma ma nel 2013 la legge è cambiata, primo caso in provincia
Di Alessia Forzin
Una infermiera con in braccio un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA
Una infermiera con in braccio un neonato in ospedale in una foto d'ARCHIVIO. ANSA

BELLUNO. Un neonato tolto alla mamma, perché ha solo 15 anni. Ma poi un giudice applica la nuova normativa sul riconoscimento dei figli naturali e il bambino ritorna fra le braccia della sua mamma. È una storia a lieto fine quella che riguarda una giovanissima bellunese, che è diventata madre a soli 15 anni e si è vista sottrarre il figlio non appena ha lasciato la sala parto. La ragazza poteva vedere il piccolo solo due volte al giorno, in una saletta apposita.

Ma dopo una manciata di giorni il giudice tutelare del Tribunale di Belluno ha autorizzato la giovane al riconoscimento, passaggio fondamentale della nuova normativa in vigore dal gennaio del 2013, evitando così che per il piccolo si aprisse la procedura dell'adozione.

È il primo caso di questo genere che si registra al Palazzo di Giustizia di Belluno. La legge in vigore fino alla riforma del diritto di famiglia prevedeva che i minorenni potessero riconoscere i propri figli naturali solo dopo aver compiuto 16 anni. Qualora il parto avvenisse prima, per il piccolo si apriva la procedura di adozione. La riforma però ha abbassato il limite di età a 14 anni: «Oggi gli infrasedicenni, se autorizzati dal giudice tutelare del tribunale, possono riconoscere i propri figli naturali», spiega l'avvocato Rosalisa Sartorel, che ha seguito il caso della giovane mamma riuscendo, in tempi record, a risolvere la situazione.

«Il riconoscimento non è automatico infatti. È necessario che il giudice autorizzi i genitori infrasedicenni. In questo caso il giudice tutelare Marcello Coppari ha valutato che il riconoscimento corrisponde agli interessi del bambino».

Ad essere valutato, infatti, è ciò che è meglio per il neonato. E in questo caso il giudice ha stabilito che quel bambino non deve essere dato in adozione e deve stare con la mamma. Inizialmente i due erano stati separati. La giovane, residente nel Bellunese, ha partorito fuori provincia qualche settimana fa. Per tre giorni ha potuto stare con il figlio solo due volte al giorno e senza riconoscerlo. Dunque si è rivolta all'avvocato Sartorel che nel giro di tre giorni ha ottenuto l'autorizzazione ad avviare il riconoscimento. Tempi molto rapidi per quello che è stato il primo caso del genere al Tribunale di Belluno.

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