Partita la produzione Sest in Acc, Faggioli: «È un miracolo»

Una quindicina di dipendenti di Limana ed ex Acc ha iniziato a lavorare. In due mesi sistemata un’ala della fabbrica di Mel e portati i nuovi impianti
Paola Dall’anese

La nuova Sest di Borgo Valbelluna è partita. Ieri è stato il primo giorno di lavoro, il giorno di avvio della produzione. I macchinari portati da Limana e da Vicenza, dove hanno sede alcuni degli altri stabilimenti del gruppo Lu-ve, sono stati messi in funzione, sono state fatte “girare” tutte le apparecchiature, come si dice in gergo, e sono stati prodotti anche i primi scambiatori di calore, i prodotti che saranno d’ora in poi di casa a Mel, dopo l’addio ai compressori.

Una quindicina gli operai che ieri hanno preso servizio nello stabilimento della vecchia Acc di Mel. Sono quattromila i metri quadrati di fabbrica sugli oltre 40 mila totali (gran parte ancora occupati dai vecchi macchinari del compressore che i bengalesi di Walton stanno smontando), che sono stati sistemati in meno di due mesi per poter essere subito utilizzabili e produttivi, a cui si aggiungono i duemila del magazzino. Entro breve dovrebbero aggiungersene altri quattromila sempre per la produzione.

«Si è iniziato a produrre in quella che in Acc era la zona statori», precisa Ranieri D’Alessio, responsabile della produzione ed ex Acc, «ora invece tutto è cambiato: il soffitto è stato smontato ed è stato rifatto in base alle esigenze produttive, sono stati noleggiati dei prefabbricati che diventeranno gli spogliatoi per i lavoratori. Si è ricavato anche lo spazio per gli uffici e per la mensa di Sest che sarà rifornita dalle cucine attive a Limana». Infatti, tutto il piano alto della fabbrica dovrà essere smontato perché per ora soltanto quest’ala operativa dello stabilimento sarà riscaldata.

Sest accende i macchinari nell'ex Acc, la soddisfazione dei dirigenti

A rendere possibile «questo miracolo», come lo ha definito l’amministratore delegato di Sest, Michele Faggioli, presente ieri in fabbrica per l’avvio, «sono stati Michele Tomassi coordinatore della sicurezza e ambiente di Sest, Roberto Picco, direttore industriale del gruppo, ed Elio Sommacal, facility di Sest-Acc nella fase iniziale di avvio».

Per il primo periodo si lavorerà su un turno, mentre da ottobre si inizierà a operare su due turni, per arrivare con l’inizio del 2023 a tre turni, quindi a regime con i 70 lavoratori dell’ex Acc. «Da qui a fine anno assumeremo la seconda tranche da Acc Sest per arrivare a 70, mentre entro giugno 2023 dovremmo arrivare a 100 persone ex Acc. Il fatto di rimettere a nuovo uno stabilimento come questo per la comunità di Borgo Valbelluna è stato importante e ci fa particolarmente piacere. Abbiamo speso e il risultato è ottimo, e incoraggiante. Anche per gli ex lavoratori di Acc: quando si cambia casa, se si va in una casa accogliente, sei un po’ più invogliato», commenta Faggioli, orgoglioso del risultato fin qui ottenuto.

«Una volta realizzato, ogni scambiatore viene collaudato in loco», ha proseguito l’ad evidenziando come queste lavorazioni sono soltanto in parte automatizzate, mentre una gran parte viene ancora gestita manualmente.

«Io ci ho creduto fin da subito a questo progetto», ha concluso Faggioli, «ma un conto è crederci, un conto e vedere che nel tempo stabilito si è realizzato quanto è stato fatto: abbiamo rimosso i vecchi impianti di Acc e abbiamo rimesso a nuovo in base alle nostre esigenze produttive e tutto in neanche due mesi. E tutto questo è stato possibile grazie alle persone che lavorano con me che si sono date da fare».

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