Partesa, dipendenti accusati di rubare rum

BELLUNO. Bottiglie di whisky rubate. Ma anche di rum, birra o altre gradazioni. In tutto, una dozzina provenienti dai magazzini della Partesa, l’azienda di distribuzione di bevande e trovate a casa di uno dei due imputati di furto aggravato. Che curiosamente era anche un dipendente, insieme al complice.
Sia Ferrante che Fetishaj lavoravano ai magazzini della Veneggia ed erano perlomeno all’altezza di ogni sospetto della proprietà e dei colleghi. Fino a un certo punto, nessuno sospettava che gli ammanchi di superalcolici o di doppio malto fossero da attribuire ai furti organizzati da questi due, come sostiene la procura della Repubblica. La differenza è che la perquisizioene delle forze di polizia ha dato riscontri solo a casa di Ferrante, mentre da Fetishaj non è stato trovato niente di compromettente. Entrambi sono difesi dall’avvocato Giorgio gasperin.
Qual era il meccanismo con cui i liquori sparivano? Secondo l’accusa, c’era la complicità dell’autista del furgone, che peraltro ha già patteggiato una condanna, in un’altra sede. Quando c’era da fare una consegna, ci poteva scappare la cresta di una cassetta di bibite e magari qualcosa era dedicato anche a soddisfare la sua sete. Lo stratagemma sarebbe andato avanti per qualche tempo, fino a quando il responsabile del magazzino si è accorto che qualcosa non tornava tra il numero di bottiglie uscite dagli scaffali e quelle regolarmente pagate dai committenti. Immancabile la querela per furto aggravato da alcune situazioni: il fatto che i due lavorassero per la parte offesa e la destrezza. Ma le aggravanti sarebbero addirittura tre. Dopo l’udienza filtro con il giudice Coniglio e il pubblico ministero Rossi, ritorno in aula per il 2 febbraio, alle 10.30.
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