Paci e Zampini, in pensione due colonne di fisioterapia

FELTRE
Fiorenza Paci e Annalisa Zampini, coordinatrici di riabilitazione funzionale, hanno salutato i colleghi e il Santa Maria del Prato, ieri, ultimo giorno di lavoro prima della pensione. Due colonne portanti, da quarant’anni ininterrottamente in servizio, hanno dedicato la loro vita alla riabilitazione. Questo il commento, non privo di commozione del primario Massimo Ballotta. Senza retorica il direttore ha sottolineato il ruolo strategico delle due professioniste che hanno contribuito alla crescita del reparto e allo spirito di squadra. E il commiato è stata anche l’occasione per ricordare la storia di questo servizio, nato come palestra riabilitativa e cresciuto fino ai massimi livelli.
«La riabilitazione era sconosciuta fino a quarant’anni fa», dice Fiorenza Paci. «Sono state ingaggiate delle battaglie per attribuire a questo settore la valorizzazione che meritava a favore della rieducazione funzionale dei pazienti. Devo dire che a Feltre abbiamo trovato terreno fertile, prima con gli amministratori e poi con i primari».
Quando ancora questo campo era inesplorato, l’allora vicepresidente del consiglio dell’ospedale, Antonio Padovan, aveva concesso i locali per l’attività di palestra riabilitativa. «Il posto non era dei migliori», sottolinea Annalisa Zampini, «perché erano i sotterranei di padiglione Guarnieri. Ma da cosa è nata cosa ed è cresciuta nel tempo fino a raggiungere i livelli attuali, con una sede e una squadra di persone di cui sono orgogliosa di aver fatto parte».
L’entusiasmo del primo giorno di lavoro, «con i pazienti che ci hanno dato preziosi suggerimenti con la loro volontà di riuscire e la loro collaboratività», è lo stesso entusiasmo dell’ultimo giorno, ieri, quando le due signore sono state festeggiate dai colleghi, nella consapevolezza di consegnare la staffetta a una squadra valida. «Il nostro lavoro è stato una parte importante della mia vita», conclude Annalisa Zampini. Per le soddisfazioni ricevute, per l’affetto dei pazienti, per la competenza di primari, come Reginato e Ballotta, «che hanno favorito la nostra crescita professioniale». —
L.M.
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