Ostello, cantiere abbandonato e fideiussioni mai erogate

La società appaltatrice aveva vinto con un ribasso del 40% ma è fallita e il Comune da gennaio prova invano a recuperare dalla polizza i soldi versati



. «Da gennaio stiamo chiedendo l’erogazione della fideiussione per l’ostello all’ex Follador di Agordo, ma l’assicurazione non paga». Il Comune di Voltago, capofila del progetto che comprende, fra i vari interventi, anche la realizzazione di un ostello al posto dell’ex ala nuova del vecchio Istituto Follador di Agordo, sta cercando di venire a capo di una situazione critica. Che puzzasse la faccenda dell’appalto vinto a fine 2016 dal raggruppamento temporaneo d’impresa composto dalla Geo-Cantieri di Leo Luigi di Sala Consilina (Salerno), dalla Cav. Granata Group srl sempre di Sala Consilina (Sa) e dalla Gio.Fe.Mi. di Zuccaro Biagio e Michele snc da Montesano sulla Marcellana (Sa) era apparso evidente da subito: un ribasso d’asta del 40% (offerti 2.189.485 euro su un importo a base d’asta di 3.495.500 euro) era decisamente anomalo.

La conferma è arrivata il 18 gennaio scorso con la risoluzione del contratto “per grave inadempimento” della Geo-Cantieri che aveva di fatto abbandonato il cantiere. Lo stesso scenario che, quasi contemporaneamente, si era svolto a Crema: anche qui la Geo-Cantieri aveva fatto suo un appalto con il 40% di ribasso, era risultata in ritardo sulla tabella di marcia e poi non si era più fatta vedere. Intanto, comunque, la Geo-Cantieri è fallita (curatore fallimentare Giampietro Petracca) e il Comune fatica a recuperare i soldi dell’anticipazione contrattuale data all’azienda.

In ballo ci sono 344.776,24 euro. Cifra che si evince dalla determina dell’ufficio tecnico voltaghese in cui si spiega che alla ditta erano stati erogati 437.897 euro di anticipazione contrattuale. Una somma di gran lunga superiore ai lavori effettivamente svolti che, secondo il Comune, ammontano a 161.281,76 euro (demolizione del vecchio fabbricato). A tale cifra che deve alla ditta, il Comune ha però sottratto 3.361 euro di spese sostenute per il ripiegamento del cantiere e per lo sgombero dell’area lavori che la ditta non aveva svolto e 64.800 euro per l’impresa subappaltatrice Sevis. La ditta appaltatrice (a cui la direzione lavori ha respinto le riserve avanzate per 786.781 euro) sarebbe quindi in credito di 93.120,76 euro. Tuttavia, considerando l’anticipazione contrattuale di 437.897 euro, è lei a trovarsi in debito di 344.776, 24 euro con il Comune di Voltago.

Arduo, però, riscuoterli direttamente dalla ditta che nel frattempo è fallita, ma difficile pure averli dalle fideiussioni. «Erano due le polizze fideiussorie sottoscritte dalla ditta», spiega l’ufficio tecnico del Comune di Voltago, «una da 640 mila euro e l’altra pari all’ammontare dell’anticipazione contrattuale. Ed è quest’ultima che stiamo cercando di recuperare». Al momento, però, invano. «La polizza», continua l’ufficio tecnico, «viene sottoscritta sulla base di un modello ministeriale e prevede che, nel momento in cui il beneficiario chiede l’erogazione della fideiussione tramite una lettera, la fideiussione venga data in 15 giorni. Noi abbiamo chiesto i soldi a gennaio, subito dopo la risoluzione del contratto, all’assicurazione Groupama, ma ad oggi, a sei mesi di distanza, non abbiamo ottenuto nulla in termini economici, ma soltanto una serie di eccezioni da parte degli avvocati dell’assicurazione stessa».

Non è ancora chiaro se il Comune di Voltago farà causa all’assicurazione, di certo sarebbe solo l’ultima tappa di una storia che dimostra che l’assegnazione di appalti sulla base dell’offerta più bassa non è la strada più veloce per fare bene i lavori pubblici. —

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