«Orsetto» scorrazza e mangia pecore

E' un esemplare di massimo due anni, filmato dalla Polizia provinciale nel Bosconero
Il plantigrado fotografato davanti alla carcassa di animale. A sinistra, Bottacin, Sommavilla e Spada
Il plantigrado fotografato davanti alla carcassa di animale. A sinistra, Bottacin, Sommavilla e Spada
 OSPITALE.
Ritorno alla terra degli avi. Lungo «la strada degli orsi» sono riusciti a immortalarlo gli uomini della polizia provinciale: Jean Jacques Annaud avrebbe fatto carte false per averlo davanti alla bocca della telecamera, girando il suo film «L'Orso» (23 anni fa). Lui, il piccolo orso vero, ancora non identificato, intanto scorrazza indisturbato nel comprensorio del Bosconero, gioca, s'appende agli alberi come le scimmie, strazia pecore delle quali lascia solo il pelo (deve avere molta fame), predandole senza che il resto del gregge se ne accorga.
 La «strada degli orsi» passa per il Bellunese e questa ne è la riprova, secondo gli esperti: finora tutti gli esemplari di cui si è avuta notizia hanno percorso il corridoio che comprende il comprensorio del Bosconero, zona tra Ospitale, Castellavazzo e Longarone. La mappa segue un ipotetico tracciato tra Val Anfella, Val Tovanella, Valbelluna, Serva, Trentino lungo il quale gli orsi prendono forma, più che sparire. E anche questo esemplare, finito per «passare» davanti alla telecamera piazzata dalla polizia di Palazzo Piloni in mezzo alla boscaglia, a 1700 metri sopra Ospitale, non è differente dagli altri, quasi avesse dentro l'atavico senso del ritorno alle origini. Perchè di un orso giovane si sta parlando: prova, secondo gli esperti del servizio retto da Gianni Sommavilla, è il tradizionale «collare» che contraddistingue gli esemplari di uno o al massimo due anni. Ed è anche per questi particolari che a Palazzo Piloni ritengono che il nuovo orso bellunese non sia Cesare, alias Mj4, avvistato a marzo e più anziano dello sconosciuto figliolo.  La scoperta è stata presentata ieri a Palazzo Piloni dal presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin e dal dirigente Sommavilla con la polizia provinciale. L'animale è stato ripreso dalle foto-trappole che gli agenti hanno lasciato sul terreno (il video sul sito www.corrierealpi.it). Di lui si sa che ha già sbranato tre pecore e che, a differenza di Cesare-Mj4 (dal nome dell'agente di polizia provinciale Cesare Sacchet) ha divorato tutto, lasciando solo le pelli. Neanche il pastore del gregge pare si sia accorto di nulla: l'orso avrebbe preso gli animali uno alla volta, senza farsi notare dal resto delle pecore e sbranandone almeno una a 30 metri dal giaciglio del pastore. L'avvistamento risale al 30 giugno: fotografato e filmato alle 6.45.  «Si notano le macchie bianche sul dorso, cosa che ne farebbe stimare l'età in massimo 2 anni (contro i 5 di Mj4)», spiega proprio Cesare Sacchet che con i colleghi è stato in «contatto» una ventina di minuti a 250 metri di distanza dall'animale. Dell'orso sono stati rinvenuti peli e tracce bio: quanto basta per il Dna. Il materiale è stato infatti già inviato all'ex Istituto per la fauna selvatica (oggi Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale) che, tempo una decina di giorni, fornirà l'identikit genetico dell'animale. Questo consentirà di stabilire a quale popolazione appartenga l'orsetto. «Non appena arriveranno le analisi dei reperti biologici rinvenuti, si potrà pensare anche ad un nome per il nuovo quadrupede: per il momento, da una prima osservazione del filmato e delle foto, si può pensare che - con tutta probabilità - si tratti di un nuovo animale» spiega il comandante Gianmaria Sommavilla. «Da quanto è possibile vedere, questo orso (all'incirca due anni di vita) è più giovane di "Cesare" e lo si capisce dalle macchie bianche che ha ancora intorno al collo (macchie che spariscono nell'età adulta) e dalle dimensioni. Avevamo già avuto alcune segnalazioni in zona Bosconero (e non solo) nei mesi scorsi, ma soltanto adesso siamo riusciti ad immortalarlo, sia con un filmato che con delle fotografie: l'animale deve quindi aver trascorso non solamente l'inverno, ma anche il periodo primaverile nella nostra terra, a conferma che l'ambiente gli è congeniale e - considerando anche la presenza dell'altro esemplare - possiamo dire che tendono anche a ripercorrere le vie già battute da altri orsi, prima di loro».

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