«Ora il Museo della Montagna Era il sogno di nostro papà»

I figli del grande alpinista emozionati al taglio del nastro «Qui nostro padre ha mosso i primi passi da alpinista e anche da imprenditore»

Cortina. «Sono sicura che a Lino farebbe veramente piacere vedere una pista a lui intitolata proprio qui, alle Cinque Torri, il posto che lo ha lanciato nella sua carriera alpinistica e di imprenditore».

È emozionata Alberta Lacedelli, figlia del più famoso Lino, lo Scoiattolo di Cortina che il 31 luglio 1954 raggiungeva, insieme ad Achille Compagnoni, il sogno di tutti gli alpinisti: il K2, coi suoi 8609 metri.

Lino Lacedelli è stato il primo presidente della Società Impianti Averau, fondata il 27 febbraio 1969. A maggio dello stesso anno iniziarono i lavori della prima seggiovia monoposto, grazie all’iniziativa di Lino e di altre 11 guide alpine e Scoiattoli di Cortina: Lorenzo Lorenzi, Silvio Alverà, Diego Valleferro, Sisto Zardini, Sergio Lorenzi, Bruno Menardi, Candido Bellodis, Ettore Costantini, Claudio Zardini, Marino Bianchi, e Giusto Zardini.

Lacedelli fu il primo presidente, e vi rimase per circa vent’anni; a lui succedettero Giusto Zardini, Lorenzo Lorenzi e, infine, Marco Zardini, l’attuale presidente.

«Mio padre qui ha iniziato la sua attività di Scoiattolo, sulla splendida palestra naturale delle Cinque Torri. Ma qui è diventato anche imprenditore, prima guida alpina e poi impiantista. Vedere oggi la pista a lui intitolata è veramente bello e emozionante».

Alberta ieri al taglio del nastro era assieme ai fratelli, Marco, Cristina ed Emanuela. Per i figli di Lino è la seconda inaugurazione in pochi anni di una struttura dedicata al papà: la prima, nel giugno 2017, era stata la palestra di arrampicata. Manca ancora, tuttavia, quello che era il sogno di Lino: il Museo della montagna, da tempo richiesto, promesso dalle amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi anni, ma non ancora realizzato. «Il museo della montagna è quello che lui ha sempre desiderato a Cortina, quello che avrebbe veramente voluto, e quello che manca in una località di montagna con grande tradizione alpinistica. Al momento non c’è ancora niente sotto questo profilo. Un passetto alla volta, spero arriveremo anche a quello». —

M.M.

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