Ora i ladri vanno a caccia di catalizzatori

BELLUNO. Hanno puntato dritto ai catalizzatori. Filtri che servono a ridurre le emissioni dei gas di scarico delle auto in atmosfera, e che contengono platino, palladio e rodio. Metalli nobili. Fanno gola ai malviventi, che nella notte fra mercoledì e giovedì hanno derubato l'autodemolizioni Sommacal. Hanno portato via settanta catalizzatori, per un valore fra i due e i tremila euro, ma anche le cesoie che avevano usato per tagliare la rete di recinzione e una mola da smeriglio.
Al campo di recupero Sommacal hanno subito già parecchi furti. «Ce ne siamo accorti poco prima delle 7, quando siamo arrivati per aprire l'attività», racconta uno dei due titolari. «Mio fratello ha notato che la porta dell'ufficio, all'interno del capannone, era stata sfondata. Ha fatto un giro sul retro e ha capito cosa fosse successo».
I malviventi hanno raggiunto il retro dello sfascia carrozze usando la strada che si trova fra l'ex capannone Bozzola e la tipografia Sommavilla. Hanno parcheggiato il mezzo con il quale viaggiano, tagliato la rete del piazzale dell'attività chiusa da tempo e sono arrivati sul retro del campo di recupero. Hanno scavalcato la rete, divelto una lamiera che copriva il buco lasciato sul vetro da un ventilatore e sono entrati nel capannone. Hanno preso un paio di cesoie e sono tornati alla recinzione, che hanno tagliato per agire (e scappare) più velocemente.
Presi i settanta catalizzatori, hanno sfondato la porta interna dell'ufficio, dove hanno presumibilmente cercato del denaro. Non trovandolo, hanno rubato una mola da smeriglio. Quindi sono saliti lungo la scala che porta ad alcuni appartamenti, sopra al capannone. Sono disabitati da tempo e non hanno trovato nulla da poter rubare. A quel punto se ne sono andati, attraverso le due reti che avevano rotto al loro arrivo.
I titolari dell'autodemolizione si sono accorti del furto ieri mattina e hanno chiamato la Questura, che indaga.
I campi di recupero della provincia hanno subito spesso furti di catalizzatori. A Busche un paio di anni fa si sono accorti in tempo che un paio di persone stavano cercando di portare via i preziosi pezzi. Da allora si sono trovati accorgimenti per evitare rischi. Da Vignaga, a Pez di Cesiomaggiore, hanno installato un sistema di allarme. All'autodemolizioni Cadore, invece, un paio di giorni fa i titolari hanno trovato la recinzione allentata, come se qualcuno avesse cercato di superarla. Sono stati avvisati i carabinieri che stanno tenendo d'occhio la zona.
«C’è parecchio interesse nei confronti dei catalizzatori, lo sappiamo», confermano dal campo di recupero di Busche. Lo sanno anche le forze dell’ordine, che stanno raccogliendo tutte le informazioni necessarie per stringere il cerchio attorno ai malviventi che si aggirano per la provincia.
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