Operaio si ferì con la macchina la Cassazione condanna il capo

Imprenditrice era stata assolta in primo grado con la formula del fatto non costituisce reato La sentenza è stata impugnata e la Corte d’Appello l’ha ribaltata 

LONGARONE. Infortunio sul lavoro alla Maricell. Assolta in primo grado dal reato di lesioni aggravate, perché il fatto non costituisce reato, la legale rappresentante Giacoma Olivier si è vista ribaltare la sentenza dalla Corte d’Appello e non le è bastato un ricorso in Cassazione. Oltre alla condanna a una multa, per lei c’è il pagamento delle spese e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Un operaio addetto all’impianto di levigatura squadratura di pannelli si era ferito soffrendo la «frattura della falange distale e intermedia del terzo dito della mano destra con multiple ferite lacero-contuse» per una malattia complessiva di 51 giorni. La Procura imputava a Olivier la colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e inosservanza delle norme per la prevenzione degli infortuni; il fatto di non aver inserito nella valutazione dei rischi le indicazioni delle regole da seguire in caso di guasti o malfunzionamenti delle macchine e di non aver valutato nel processo di levigatura e taglio pannelli con trasporto degli stessi con la rulliera la presenza di zone accessibili pericolose. Inoltre, di non aver provveduto affinché il lavoratore ricevesse formazione e addestramento adeguati e di avergli messo a disposizione un macchinario non conforme ai requisiti generali di sicurezza, in quanto mancante di una griglia di protezione.

Il Tribunale di Belluno aveva assolto Giacoma Olivier, ritenendo che l’operaio avesse ricevuto un’adeguata formazione e non c’era un vero e proprio pericolo specifico da impigliamento, dal momento che gli organi di rotazione erano protetti da una grata di metallo e che per accedervi si doveva compiere una manovra del tutto inappropriata, inserendo la mano nella macchina e nell’ingranaggio. Poco prima dell’incidente, in un’analoga situazione, per rimettere in sede il cinghiolo lo stesso operaio aveva bloccato la macchina.

La sentenza è stata impugnata e la Corte d’Appello ha condannato l’imprenditrice a una multa di 250 euro e la Cassazione ha respinto il ricorso. Ci sono anche 2 mila euro da versare alla Cassa delle Ammende. —

Gigi Sosso



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