Ookii Sanvido, trionfo costruito di notte alla 24 ore Castelli

Dalle 2 alle 4 si il team cesiolino ha ribaltato la situazione, sul podio anche Team Sportissimo e Boosny race

FELTRE. La notte realizza i sogni del team cesiolino Ookii Sanvido, che costruisce la vittoria nella diciottesima edizione della 24 ore Castelli dalle 2 alle 4. È storicamente il momento decisivo della maratona sui pedali e la tradizione viene rispettata. Mentre la città dorme, in pista la gara si accende. Se all’1 in testa c’è lo Swatt club con un giro di vantaggio su un gruppetto di sei squadre, alla quinta ora di gara l’Ookii Sanvido annulla lo svantaggio e poi accelera, guadagnando due giri fra le 3 e le 4 sulla coppia di inseguitrici formata da Sportissimo e Boosny race, che nel frattempo hanno superato lo Swatt, agganciato anche dalla Crevalcorese. Quella dell’Ookii Sanvido diventa una cavalcata trionfale quando i giri di vantaggio salgono a tre, dopo la quattordicesima ora, mentre lo Sportissimo ha staccato il Boosny race nel duello per il secondo posto. Il podio rimarrà questo allo scoccare della ventiquattresima ora, alle 21.12.

Sono ruote d’oro quelle di Gianni Bonaldo, Nicola Braggio, Federico Costa, Maurizio Gava, Alessio Girelli, Omar Pauletti, Eris Pellizzari, Enzo Perin, Omar Presti, Carlo Rocchetti, Maurizio Sacchet e Alessandro Zabeo. Per loro 521 giri. Argento per lo Sportissimo con 518 e bronzo per Boosny con 516, due in più della Crevalcorese. Al femminile è un trionfo storico quello del Pedale Feltrino #chic, che non aveva mai vinto la 24 ore e ci riesce quest’anno stando in testa dall’inizio alla fine, inanellando 432 giri. Secondo posto per le ragazze di Tecnoceramica con 424 e terze le Tinki Tikyssime con 420. Nella categoria mista, primo Mem Pellizzari Bilibio (485). Alla fine però applausi per tutti, perché è una gara che è una festa. La corsa ha regalato un carico di adrenalina per quasi mille ciclisti e spettacolo al pubblico.

Tra gli only one, Federico Caretta macina la bellezza di 405 giri. Da solo. Prima donna Nadia Sgarbossa con 302 giri. L’industriale Matteo Marzotto, che pedala per la raccolta fondi per la fondazione ricerca fibrosi cistica, ne mette insieme 275, che per 30 euro al giro fanno 8. 250 euro offerti dalla famiglia Cremonese.

Quanto al bollettino medico, sono state una trentina le cadute. Una sola sulla temuta curva in discesa dell’Uniera, la maggior parte nel tratto davanti a porta Imperiale. In sei sono stati portati al pronto soccorso, uno con la clavicola rotta, per gli altri botte e abrasioni. Spettacolare ma per fortuna senza conseguenza una caduta all’uscita della zona cambio per lo scoppio di una camera d’aria. Fuori dal circuito, un componente del gruppo di Aosta ha riportato la frattura di due costole dopo che un altro ciclista gli ha tagliato la strada.

Raffaele Scottini

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