Olimpiadi 2026, accordo sui finanziamenti: in provincia di Belluno infrastrutture per 325 milioni

Nel piano le varianti di Longarone e Cortina, il collegamento tra A27 e Agordina e il potenziamento ferroviario 
Festeggiamenti durante la proclamazione di Milano-Cortina come vincitrice delle olimpiadi invernali nel 2026 a Cortina il 24 giugno 2019. ANSA/ANDREA SOLERO
Festeggiamenti durante la proclamazione di Milano-Cortina come vincitrice delle olimpiadi invernali nel 2026 a Cortina il 24 giugno 2019. ANSA/ANDREA SOLERO

BELLUNO. Trecentoventicinque milioni per le infrastrutture venete necessarie allo svolgimento delle Olimpiadi invernali del 2026. È stato raggiunto ieri l’accordo tra Ministero delle infrastrutture, Regioni e Province autonome, che dovevano stabilire il riparto del miliardo di euro stanziato dal governo per l’evento che si terrà a Cortina, Milano e in Trentino Alto Adige. Per quanto riguarda il Veneto, la maggior parte delle opere riguarda la provincia di Belluno e nell’elenco compaiono: la circonvallazione di Longarone, la circonvallazione di Cortina, il collegamento tra l’uscita della A27, Belluno e l’Agordina, il potenziamento ferroviario nell’anello basso delle Dolomiti e l’ammodernamento delle stazioni ferroviarie di Feltre, Sedico, Belluno e Longarone. Tra le opere venete è inclusa anche la circonvallazione sud di Verona, sede della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi.

«Il governo Conte ha stanziato 325 milioni di euro per importanti opere infrastrutturali attese da molto tempo nel bellunese e che rimarranno a beneficio dell’intera cittadinanza. È la conferma che il governo ha sempre creduto in questo appuntamento e nelle potenzialità di un bellissimo territorio», dichiara Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento. «Il piano delle opere messo a punto dal Ministero prevede interventi infrastrutturali utili che miglioreranno anche la viabilità bellunese, oltre a portare maggiore efficienza in alcune stazioni ferroviarie», prosegue D’Incà, che aggiunge: «Il Movimento 5 Stelle ha sempre creduto nelle opere del territorio bellunese che, finalmente, saranno programmate. Mi riferisco, per esempio, alla circonvallazione di Longarone, un intervento richiesto da molti anni da cittadini e turisti. E finalmente è stata programmata la circonvallazione di Cortina, così come il completamento della variante di Agordo e l’ammodernamento di alcune stazioni ferroviarie. Le opere sono state pensate per rimanere a beneficio della cittadinanza, al netto delle Olimpiadi, e prossimamente le illustreremo in maniera approfondita. Ringrazio la ministra Paola De Micheli per l’impegno dimostrato e i tecnici che hanno partecipato ai lavori», osserva D’Incà, che aggiunge: «Sono convinto che le Olimpiadi invernali rappresenteranno un’occasione unica per il rilancio del territorio da un punto di vista sia infrastrutturale, come dimostrato da questi interventi strategici, sia turistico. Una enorme opportunità per tutto il tessuto produttivo. Il governo ha sempre creduto in questa opportunità, mettendo a disposizione non solo cifre importantissime, ma anche approvando in tempi rapidi la Legge Olimpica e facendosi trovare ancora una volta pronto di fronte a una grande sfida per il bellunese».

«C’è stato un accordo», afferma la ministra Paola De Micheli, «su un primo elenco delle opere ed entro l’estate definiremo il relativo cronoprogramma. A breve inoltre si costituirà la nuova società pubblica incaricata della realizzazione delle infrastrutture».

Il deputato Pd, Roger De Menech, relatore della Legge Olimpica aggiunge: «Alla società pubblica “Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 Spa” è affidato il compito di realizzare le opere necessarie per lo svolgimento dell’evento. La società sarà partecipata per il 70% dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (con due quote del 35%); per il 20% dalla Lombardia e dal Veneto (con due quote del 10%); e per il 10% dalle province autonome di Trento e di Bolzano (con due quote del 5%). Il capitale sociale è di 1 milione di euro, di cui 700.000 a carico, a metà, del Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Dopo questo passaggio», conclude De Menech, «non ci sono ostacoli per mettere in atto il piano. Ora è necessario coinvolgere gli enti e le imprese locali, ma siamo certi che la Regione non mancherà in questo caso, per fare delle Olimpiadi un’occasione di crescita e sviluppo collettivo a cui partecipano tutti i soggetti del territorio. È tutto pronto da diverse settimane, ma purtroppo le Regioni non si erano ancora accordate sul riparto delle risorse. Ora speriamo di partire velocemente con la progettazione e la realizzazione di infrastrutture che abbiamo pensato a beneficio dei territori sul lungo periodo, non solo in funzione della manifestazione».

«Siamo fiduciosi che il governo accoglierà le proposte emerse dal positivo confronto», afferma il presidente della Regione, Luca Zaia. «Ci sono due opere da cui non si può prescindere: la variante di Cortina e la variante di Longarone su cui vi è stata piena condivisione. Non solo, abbiamo proposto al ministero un criterio di ripartizione ed un elenco di opere che possono interessare diversi territori, in una logica di sistema infrastrutturale che ragiona su ampia scala. Come Regione Veneto abbiamo posto l’accento sulla necessità di procedere immediatamente con l’avvio dell’iter di progettazione di queste due opere strategiche per le Dolomiti».

«Le risorse che saranno convogliate sulle infrastrutture per le Olimpiadi Milano-Cortina rappresentano un motivo di soddisfazione. Servirà l’impegno da parte di tutti affinché si possano bruciare i tempi e concludere le opere entro febbraio 2026», afferma il presidente della Provincia Roberto Padrin. «Queste risorse, unite alla vetrina olimpica, rappresentano un’importante opportunità di miglioramento del sistema infrastrutturale e la soluzione di alcuni nodi strategici per portare la nostra provincia fuori dall’isolamento». –
 

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