Occhiali, l’idea di Da Pra montatura in tela di jeans

Economia. La Custom 6 di Lozzo di Cadore lancia un nuovo prodotto che verrà presentato giovedì al Silmo di Parigi ma è già oggetto di interesse
Di Stefano Vietina

BELLUNO. Silvio Da Pra non finisce di stupire. E dopo gli occhiali in fibra di carbonio ed in fibra di lino, adesso presenta anche gli occhiali in tela di jeans. Proprio tela, nel senso che al tatto la montatura si presenta, infatti, come un tessuto (ovviamente reso rigido) simile ai pantaloni fatti con la celebre fibra blu. La presentazione ufficiale avverrà al Silmo, il salone mondiale dell'ottica, che si terrà a Parigi da giovedì a domenica, e dove nel 2012 lo stesso Da Pra vinse il premio Silmo d'Or con la sua azienda Custom 6 di Lozzo di Cadore.

«L'anno scorso – ricorda Da Pra - abbiamo conseguito il maggior riconoscimento nella categoria 'Montature e innovazione tecnologica' con un occhiale realizzato in fibra di lino». Il premio era andato, infatti, al modello FN719, un articolo ecologico e naturale, che unisce all'estetica il rispetto dell'ambiente e rilancia in chiave del tutto nuova l'occhiale, prodotto ritenuto ormai maturo, ma che evidentemente si presta ancora a sperimentazioni di assoluto interesse. E quest'anno il jeans.

Come è nata l'idea?

«Io continuo a ritenere che anche nel mondo dell'occhialeria, dove lavoro ormai da 40 anni, abbiamo molta strada da fare con materiali e procedure innovativi. Da quando è nata la prima industrializzazione dell'occhiale, infatti, siamo rimasti sostanzialmente fermi per decenni al metallo ed alla plastica. Noi sette anni fa abbiamo cominciato con la fibra di carbonio, e pian piano siamo giunti al lino, poi al legno, quindi al jeans, che è probabilmente la stoffa più popolare ad ogni latitudine. Chi infatti non possiede un paio di blue-jeans? Ma con la nostra tecnologia possiamo fare occhiali anche con altri materiali come, ad esempio, la carta».

Come lavorate il jeans?

«Prendiamo la stoffa, la tagliamo su misura con stampi fatti ad hoc, poi viene polimerizzata, quindi pressata e scaldata allo stesso tempo. Quando si apre lo stampo, abbiamo pronta la scocca e possiamo ritagliare l'occhiale».

Da quanto tempo siete impegnati su questo progetto?

«Sono ormai otto anni, Parigi non è stata che l'ultima tappa, dove abbiamo presentato lo scorso anno il nostro brevetto; con il quale, ad esempio, un grande stilista può avere la possibilità di presentare abiti, scarpe ed occhiali prodotti nello stesso materiale».

La Custom 6 occupa attualmente una quindicina di addetti, nasce come ramo d'azienda della Fovs (Fabbrica occhiali vista sole) creata nel 1966 dal padre di Da Pra, Silvano, e vuole andare ad occupare un settore tecnologicamente avanzato, quello dei materiali compositi.

«Con i nostri occhiali – sottolinea Da Pra - uniamo l'uso di materie prime antiche e naturali alla più avanzata tecnologia e riusciamo a dar vita ad un prodotto con caratteristiche di robustezza e comfort non comuni».

Qualcuno si è già fatto vivo per questo progetto?

«Sì, abbiamo avuto un colloquio con uno dei marchi più prestigiosi del settore moda, ma contatti ci sono anche con grandi aziende dell'occhialeria che si sono dette interessate ad una diversificazione della produzione fortemente orientata all'innovazione tecnologica. Io credo molto nelle potenzialità del nostro prodotto che è tutto italiano, dalla creatività all'innovazione».

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