Nuovo cinema “digitale” il Dolomiti può riaprire

FALCADE. «Per me il vero cinema rimane quello di “Nuovo Cinema Paradiso”, ma oggi ho dovuto cedere alla digitalizzazione».
Domani sera alle 21 riapre il Cinema Dolomiti di Falcade dopo un riposo durato vari mesi. Non sarà, però, una normale riapertura, ma un cambiamento epocale che arriva a toccare anche l'Agordino.
Dalla pellicola 35 millimetri si passa, infatti, al digitale per far sopravvivere l'ultimo “grande schermo” della vallata. «Ad aprile» confessa il proprietario Lanfranco Ganz, la cui famiglia gestisce il cinema di Falcade da quasi settant'anni «avevo due possibilità: o chiudevo, o passavo al digitale facendo dei significativi investimenti. Ho scelto la seconda, un po' per la passione, un po' perché il locale è ok, c'è una bella sala da 250 posti, uno schermo da 24 metri quadrati, un po' perché non me la sentivo proprio di mettere fine alla storia di questo cinema. Purtroppo sono dovuto passare al digitale, ma al 3D no».
Così, dopo vari mesi di lavori che hanno portato in cabina la nuova tecnologia, domani sera si riparte con “Planes 2-Missione antincendio”, un cartone animato della Disney, che verrà riproposto anche domenica alle 15.30 e alle 21. La prossima settimana, invece, toccherà al campione d'incassi “Colpa delle stelle”.
A settant'anni, dunque, Lanfranco Ganz non ha voluto alzare bandiera bianca, nonostante i tempi siano cambiati e per le sale cinematografiche periferiche sia dura. «Nel 2015 festeggeremo i settant'anni del nostro cinema» annuncia, «mio padre Marino lo avviò subito dopo la guerra quando, mi diceva, la gente aveva ripreso la voglia di divertirsi. L'epoca d'oro è stata quella dagli anni '60 in poi, fino al 2000. Allora c'era un'ottima produzione italiana che oggi, purtroppo, non c'è più».
Poi le cose sono cambiate. «Sono arrivati il satellite, Sky, i dvd» dice Ganz «e il cinema ne ha patito. Una volta se davi un film dopo sei mesi dall'uscita non c'erano problemi, oggi se non lo dai nel giro di 4-5 settimane non vale più. Il mercato è calato a livello generale e non è stato facile scegliere di investire nuovamente».
Quello di Falcade è l'unico sopravvissuto fra i cinema agordini. Gli altri (Canale, Alleghe, Cencenighe, Agordo) hanno chiuso da svariati anni, tanto che le giovani generazioni che acquistano film su Itunes o su Google Play forse non riescono nemmeno a immaginarli. «Un tempo si lavorava 12 mesi su 12» ricorda Ganz «la gente si accalcava per i grandi western di Sergio Leone, per i film su Sissi con Romy Schneider. Oggi ci accontentiamo di 60-70 giorni all'anno».
Il che, però, non vuol dire rinunciare, bensì puntare ancora sulla qualità e collaborare con le realtà locali. «A metà novembre uscirà “Torneranno i prati”, di Ermanno Olmi, sulla Grande Guerra e lo proietteremo. A proposito di guerra, mi piacerebbe collaborare con il Comitato locale Grande Guerra per fare qualcosa assieme, magari un ciclo di film su questo evento bellico. Vorrei che la sala fosse disponibile anche per le iniziative del territorio».
Gianni Santomaso
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