«Non vivo solo, ho 40 galline e venti gatti»
VAL DI ZOLDO. Nel 1886 la frazione Colcerver aveva 293 abitanti. Oggi sono rimasti in due. Siamo a quota 1210 metri d'altezza a due chilometri dal centro di Forno di Zoldo: panorama mozzafiato per un borgo in parte diroccato dove si erge anche una piccola chiesa abbandonata.
Il "sindaco" di Colcerver è Graziano Panciera. È nato qui dove è tornato dopo aver trascorso trent'anni in Germania facendo il gelataio. Vive da solo anche se ha moglie e figli che però stanno a Pecol. «Dire che vivo da solo è sbagliato perché ho quaranta galline, una ventina di gatti ed il mio cane Maxi» ribatte Graziano al quale si illuminano gli occhi appena vede Alice la postina: «Lei è una figlia adottiva. Ho avuto solo figli maschi e lei rappresenta la femmina che tanto ho desiderato» ammette Graziano, carattere vulcanico.
«Ogni mattina mi sveglio alle 6.30 e bevo un caffè con grappa. La giornata è intensa qui, guai a pensare che non ho nulla da fare». Tutt'altro. «Al mattino preparo da mangiare per i miei animali, al pomeriggio faccio legna e cammino nel bosco» continua, «fin da piccolo sono stato abituato a fare qualcosa, non come oggi. Le comodità hanno rovinato le nuove generazioni. E sulla storia che in giro non c'è lavoro lasciamo perdere, pochi hanno davvero voglia di lavorare».
Nell'aria nel frattempo si espande una musica da camera, "invenzione" di Graziano che col passare del tempo ha trasformato Colcerver in un luogo dal vago sapore artistico. A dargli manforte è arrivato tre anni fa Alberto, pensionato vicentino con la passione per le sculture in legno. «La vita in pianura mi annoiava. Una volta andato in pensione non avevo alcuna voglia di diventare vecchio trascorrendo del tempo facendo avanti e dietro nei bar. Un'amica mi ha fatto scoprire questo posto ed è stato amore a prima vista».
Alberto spazza il campo da ogni dubbio: «Non sono un eremita e non mi piace stare da solo anche se la scelta fatta volge in tal senso. In paese ho tanti amici». La casa ristrutturata da Alberto è un piccolo museo: tanto legno in tutte le forme. «Mi diverto facendo questi piccoli lavoretti» ammette Alberto che con Graziano completa un quadretto straordinario. «Spesso ceniamo insieme ed ancora oggi ci emozioniamo nel guardare la neve scendere giù» ammettono entrambi sorridenti.
Ma Colcerver si compone anche di un piccolo B&B gestito da una coppia di Padova che lo tiene aperto solo durante i periodi turistici di maggiore affluenza. «A Colcerver ci sono anche i fantasmi, lo sapete?»: Graziano Panciera svela l'ultimo segreto prima di tornare alle faccende di casa: «Qualcuno ogni tanto viene qui per farmi dei dispetti, non sono simpatico a tutti» dice il sindaco che nel tempo libero si diletta anche con poesie e manoscritti. Dalla posta giornaliera spunta una lettera.
Il mittente è una signora di Modena ed allora gli occhi di Graziano tornano ad illuminarsi: «La persone che vengono a Colcerver mi scrivono le lettere perchè io non ho internet». Graziano ed Alberto sono un colpo al cuore ma ora è tempo di tornare a valle dove la vita riprende a scorrere come l'orologio del tempo. (dierre)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi