No di Trento alla funivia da Sass del Mul

ROCCA PIETORE. Delusione, amarezza, rabbia. Ma soprattutto tanta sorpresa. Questa la reazione della Val Pettorina, ma anche della Regione Veneto, alla bocciatura da parte della Provincia di Trento dell’impianto di collegamento tra Sass del Mul e Serauta sulla Marmolada.
Lo aveva chiesto, ormai da anni, la società Funivie Marmolada, assicurando un investimento di 6 milioni di euro, metà di contributo statale, già arrivato attraverso la Regione. La Commissione provinciale per l’autorizzazione degli impianti di risalita, dovendo rispondere al Tar di Trento che dava 60 giorni per dire di sì o di no all’ingegner Mario Vascellari, ha espresso ieri il suo diniego. E lo ha fatto alla presenza, fra gli altri, dei sindaci direttamente coinvolti, Andrea De Bernardin, di Rocca Pietore, e Silvano Parmesani, di Canazei, oltre che dei referenti di bacino titolati a pronunciarsi. Alla conferenza dei servizi (decisoria) erano presenti rappresentanti del settore impianti a fune, dell’urbanistica, dei bacini montani, del settore geologia, tutti della Provincia di Trento, nella cui sede si è svolto l’incontro.
Il motivo è semplice: il collegamento richiesto da Vascellari si sviluppa in buona parte su territorio di Canazei, quindi trentino. La diretta conseguenza di questo stop è che il contributo di 3 milioni, da parte di Venezia verrà perso da Vascellari. Ed è pertanto immaginabile che la sua società possa fare ricorso e addirittura citare la Provincia di Trento per danni.
Non è escluso che analogo provvedimento possa essere intrapreso dalla Regione Veneto, in relazione alla questione dei confini.
Si riapre, dunque, tutto il capitolo-Marmolada, che, fra l’altro, vedrà il ritorno degli ambientalisti in una manifestazione di protesta in programma per il 9 aprile. La preoccupazione istituzionale per quanto potrebbe accadere è data dal riserbo che si sono imposti i due sindaci, ma anche la Regione e gli stessi operatori turistici.
Il Consiglio di stato, ancora nel 1982, aveva fissato il confine della Marmolada sul displuvio. Nel 2002, invece, è intervenuto un più accomodante accordo tra gli allora presidente Giancarlo Galan del Veneto e Lorenzo Dellai di Trento, per portare la linea di demarcazione all'interno del territorio trentino, per una differenza tra i 30 ed i 70 metri. È per questo che le stazioni di arrivo della funivia risultano di competenza del Comune di Rocca Pietore. Sass del Mul, invece, è in territorio di Canazei, come ieri è stato certificato. Il sindaco Parmesani del Comune della Val di Fassa ha ripetutamente fatto capire di essere disponibile ad un confronto costruttivo con la parte bellunese.
Parmesani, ieri, si è concesso un pomeriggio di sci, ma sempre disposto - come ha ripetuto - ad un confronto costruttivo. Delusi della svolta anche gli ambientalisti, che temono adesso - con Gigi Casanova di Mountain Wilderness - un fermo di lustri per lo sviluppo della Marmolada.
Francesco Dal Mas
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