Negata la libera scelta di un pediatra diverso da quello che cura il primogenito

Non è facile per mamme e papà la ricerca di un pediatra di fiducia
FELTRE.
Chiede un pediatra diverso per il suo secondogenito e le viene negata la libera scelta. E' successo alla mamma di due bambini, che prospettava il ricongiungimento dei figli con uno stesso medico, quello richiesto per il secondo: il codice del comitato aziendale, si è sentita rispondere, non prevede un ricongiungimento da figlio maggiore a figlio minore. «In poche parole il diritto di avvalermi di un pediatra di fiducia viene superato da un regolamento interno», premette la mamma che non intende arrendersi. «Nel comune dove risiedo ci sono due pediatri non massimalisti e molti genitori o fanno seguire i figli da pediatri dei comuni limitrofi o si sobbarcano la spesa di un servizio privato. Per intervenire l'Usl ha bisogno di motivazioni "gravi", come una denuncia dei genitori. Ma ciò vorrebbe dire che qualcosa di grave è già successo al proprio figlio, perchè spesso i danni causati da scelte mediche errate si vedono a posteriori e non sono sempre di facile riconducibilità. L'unica cosa che l'Usl ha potuto fare è stato "bloccare" la migrazione di pazienti fuori comune, scavalcando il diritto di ogni cittadino di essere seguito da medico di fiducia! Con il risultato che pediatri ritenuti incompetenti continuano a mantenere il posto di lavoro, con pochi pazienti e pochi "grattacapi", e i genitori si lamentano senza far nulla. E i bambini? Ringraziano i genitori rinunciatari e i medici incapaci».
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