Murer, una mostra diffusa in centro a Belluno

Posizionate lungo le strade, nelle piazze, nei giardini di Belluno, 14 sculture monumentali del maestro di Falcade
Alcune delle opere di Augusto Murer esposte in centro a Belluno
Alcune delle opere di Augusto Murer esposte in centro a Belluno
Una mostra diffusa, un omaggio al grande Augusto Murer - scultore, partigiano e uomo di montagna - che è anche un percorso, una sorta di pellegrinaggio per scoprire la forza espressiva della sua arte, racconto di vita, atto di resistenza. Posizionate lungo le strade, nelle piazze, nei giardini di Belluno, 14 sculture monumentali del maestro di Falcade - di cui ricorrono i venticinque anni dalla morte - richiamano gli sguardi ammirati dei passanti, dei bambini, dei turisti. La scultura nel suo rapporto con l'ambiente urbano acquisisce nuova linfa, voce e forza ulteriore, entra in simbiosi con il contesto.


Era il modo più bello per dare il via alle celebrazioni in ricordo di Murer, la prima tappa di un progetto espositivo più ampio e articolato che il Comune di Belluno, insieme alla Provincia e alla Regione hanno in programma per la fine del mese, in collaborazione con l'Associazione Erma-Museo Augusto Murer e il Circolo Cultura e Stampa del Bellunese - e che dovrebbe cadere in concomitanza con la XXV edizione dell'ex tempore internazionale di Scultura su legno.

Continua dunque - dopo la mostra "A Nord di Venezia" e quella dedicata ad Andrea Bustolon - l'opera di valorizzazione condotta dalla città di Belluno delle grandi personalità della sua storia artistica e culturale, ma anche di quella forma d'arte, così fortemente connotante la sua identità, che è la scultura lignea.

E il legno è infatti la materia prima con cui Augusto Murer si è confrontato, lui che aveva il suo studio in mezzo ai boschi delle montagne agordine, poi trasformato in museo.

A partire però dal 1964 egli si dedica con assiduità anche alla scultura in bronzo, sia nella dimensione monumentale che in quella artistica più minuta, conservando sempre quei caratteri stilistici di fondo che, per Enrico Crispolti, restano: "un umanesimo costante", "il senso drammatico della vita", "la corporeità e fisicità delle immagini", "l'attenzione alla materia", "l'articolazione narrativa" e la "celebrazione dei sentimenti".

Caratteri che ritroviamo nei capolavori, imponenti e di straordinaria suggestione - 13 opere in bronzo e 1 in legno - che si potranno ammirare ora, in contemporanea con l'avvio della rassegna "Oltre le vette" e fino al 6 gennaio prossimo, nel cuore di Belluno tra piazza Duomo, il Portico della Prefettura, Porta Dante, i giardini di piazza Castello e di piazza Martiri, a ricordare quella dimensione pubblica del lavoro artistico, tanto cara a Murer. Tra i lavori collocati in città: "La pietà" del 1952, "Pastore" dell' '81, "Toro" dell'1983, "La maternità" dell'anno successivo e il bellissimo "Uomo che cammina nella neve", realizzato nel 1979 per l'amico Mario Rigoni Stern ed esposto nel '82 al Museo Ermitage di San Pietroburgo e nel 1984 alla XLI Biennale di Venezia.

Murer aveva iniziato a farsi conoscere al di fuori dell'ambito regionale nel 1953, quando aveva esposto alla Galleria Cairola di Milano, dove in Tono Zancanaro trovò un amico fraterno con il quale condividere la convinzione, provata dai fatti, che si può far arte ad altissimo livello anche restando in provincia e traendo ispirazione da quei luoghi.

Nel 1972-73 l'artista venne consacrato al pubblico con le antologiche di Falcade e Milano, e infine raggiunse il grande successo negli anni'80 prima di spegnersi nel 1985. «Oltre le Vette affronta le metafore, gli uomini e i luoghi della montagna - commenta l'assessore alla cultura Passuello - Murer e la sua arte sono assolutamente rappresentativi di questo mondo: espressione dei sentimenti, del senso di sofferenza e di lotta quotidiana, dell'amore per la libertà, tipici di queste terre».

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