Monica e Cinzia, il matrimonio civile e un bebè in arrivo

Il 21 aprile saranno sposate dai sindaci di Mel e Trichiana. A fine maggio il lieto evento dopo l’inseminazione in Spagna

MEL. Non è la prima unione civile in provincia di Belluno, in Sinistra Piave invece sì. Ma l’elemento inedito è un altro: Monica Burigo e Cinzia Dell’Olivo, tra un mese e mezzo, non saranno più in due ma in tre, in quanto a fine maggio (la data presunta è il 25) nascerà il bambino che tanto hanno voluto.

Il matrimonio, invece, è fissato per sabato 21 aprile, a Mel. «Cinzia e io ci siamo conosciute sei anni fa», racconta Monica. «Da tre anni conviviamo e da due abitiamo a Mel. Il desiderio di avere un bambino è sbocciato proprio un paio di anni fa e il 1° aprile dello scorso anno, senza dire niente a nessuno, siamo andate in Spagna, in una clinica di Barcellona per l’inseminazione artificiale. I medici hanno voluto conoscerci entrambe. Il donatore è anonimo».

Da lì è iniziato un percorso di diversi mesi, durante i quali Cinzia ha dovuto sottoporsi alla stimolazione ovarica. «Venerdì 1° settembre siamo partite per Barcellona e il giorno 3, alle 13, c’è stato il momento “fatidico”», continua. «Tutto è andato per il meglio: a fine maggio nascerà un maschietto. Abbiamo già scelto il nome, ma non vogliamo anticipare nulla. Sarà una sorpresa». Cinzia è la mamma biologica, Monica dovrà invece affrontare l’iter per l’adozione, che non sarà semplicissimo, visto che in Italia c’è un vuoto legislativo in tal senso. «Al di là delle difficoltà, siamo felicissime», mette in risalto.

Monica, classe 1970, è una zumellese doc. Cinzia, nata del 1989, è originaria di La Valle Agordina. Per la loro unione hanno scelto Mel. «Il sindaco, Stefano Cesa, ci ha accolto con grande gentilezza e sarà lieto di celebrare il matrimonio», sottolinea Monica. «Ci sarà anche il sindaco di Trichiana, Fiorenza Da Canal, verso cui nutro grande stima e con cui ho un rapporto di amicizia».

Due sindaci per un matrimonio, dunque. Ma qual è stata la reazione delle famiglie? «I genitori di Cinzia all’inizio non erano convinti, ma ora sono splendidi con entrambe e sono felici di diventare nonni», aggiunge. «Mia mamma e mio fratello hanno ancora delle perplessità. Ma tutti i nostri familiari saranno presenti al matrimonio, nessuno escluso. E siamo riuscite a mettere tutti d’accordo».

Monica e Cinzia avranno infatti tre testimoni a testa: «Per me ci sarà la cara amica Lorella, che ha adottato due splendidi ragazzi; Daniela, con cui giocavo a calcio a Vittorio Veneto; la collega di lavoro Paola. Cinzia avrà il fratello Marco, che ha un bimbo con la sua compagna; la migliore amica Nicole, sposata e residente a Prato; Giandomenico, che è nonno. I nostri testimoni non sono quindi solo omosessuali. Il nostro è un matrimonio come gli altri, non c’è alcunché di anormale. Il pregiudizio è di chi non ci conosce».

Dietro alla necessità di condividere questa storia non c’è la voglia di protagonismo. «Semplicemente non vogliamo nasconderci, non ce n’è motivo», sottolinea. «Se lo facessimo, andremo a ghettizzarci da sole e non avrebbe senso, tanto più che nessuno ci ha mai trattato come se fossimo diverse dagli altri».

Per il giorno del matrimonio Monica e Cinzia annunciano sorprese legate al loro passato. Ci sarà anche uno show con un’automobile, visto che Monica è stata rallysta e stuntman. «C’è poi il “toto vestito”: non abbiamo anticipato alcunché e stupiremo tutti», mette in risalto. «Il ricevimento sarà alla Busa del Tor, a Frontin. Per il taglio della torta, ai 60 invitati al matrimonio se ne aggiungeranno altri 50. «Sarà una grande festa», conclude. «Siamo felici: Cinzia ed io ci completiamo a vicenda. Lei è l’ago della mia bilancia, la mia pacatezza».

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