Modulare, leggero, confortevole ed ergonomicoè il nuovo casco da cantiere contro gli infortuni

BELLUNO. Sarà modulare, leggero, flessibile, confortevole, resisterà agli sbalzi di temperatura, sarà ergonomico e di design innovativo: queste le caratteristiche del nuovo casco da cantiere che la sezione Costruttori edili di Assindustria - Ance Belluno e il Comitato Paritetico Territoriale (Cpt) hanno presentato ieri nel corso delle manifestazioni nell’ambito del “Mese della sicurezza nei cantieri edili”. «Di tutti i dispositivi di sicurezza di cui sono dotati gli operai, come guanti, scarpe, tappi per le orecchie, l’unico ad essere poco usato è proprio il casco», ha sottolineato Italo Tonet, presidente del Cpt, «anche se il 17% dei danni li subisce la testa. Gli addetti ci spiegano che è scomodo e portarlo è una sofferenza. Abbiamo, quindi, progettato il nuovo casco da cantiere, che vogliamo produrre e lanciare sul mercato entro la metà dell’anno». Assindustria perciò costituirà un tavolo tecnico composto da Cpt, scuole edile, Spisal, ispettori del lavoro e sindacati, mentre il collaudo lo farà Certottica. In campo infortuni, la provincia di Belluno, infatti, occupa il 46º posto a livello nazionale (sulle 110 provincie italiane) per gravità di incidenti, mentre è 79º per incidenti mortali. A Villa Doglioni Dalmas è anche stata allestita, in collaborazione con il Centro formazione professionale maestranze edili di Mel, una palestra di arrampicata di 10 metri di altezza, su cui si sono cimentati i ragazzi delle scuole medie “Ricci” di Belluno e “Pertile” di Agordo, sotto l’occhio attento delle guide alpine che hanno dato dimostrazione di come si opera in sicurezza a quelle altezze.


I risultati dell’impegno degli imprenditori, non solo quelli edili, è emerso dall’analisi dei dati Inail del quinquennio 2001-2005. Riferiti al manifatturiero, si evidenzia come, mentre l’occupazione è aumentata del 12% (da 21.018 a 23.465 unità), gli infortuni sono calati del 28%, passando da 1.303 nel 2001 a 935 nel 2005. Un confronto interessante è quello con il settore pubblico, che nello stesso periodo ha fatto registrare un aumento degli infortuni da 465 nel 2001 a 542 nel 2005, a sostanziale parità di dipendenti (10.673 unità nel 2001, 10.719 nel 2005). «Abbiamo sempre lavorato su tre punti», ha affermato Mattia Milani, segretario della sezione Costruttori edili, «sicurezza, formazione, lavoro regolare. Di formazione ne facciamo e crediamo che il tema della sicurezza non sia solo una questione di competenza delle sole imprese edili, quanto un’urgenza trasversale. Oggi dobbiamo parlare di cultura della sicurezza e lavorare per una presa di coscienza individuale, tanto dell’imprenditore quanto del lavoratore. Ecco perché con il Cpt stiamo lavorando per rafforzare il sistema di monitoraggio e dare nuova linfa alla scuola edile, con iniziative per giovani e stranieri, realizzando la nuova sede a Sedico». (p.d.a.)
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