“Mobbizzata e demansionata”: 76 mila euro all’ex dirigente comunale

CORTINA D'AMPEZZO
Un debito fuori bilancio di 76 mila euro. È quello approvato ieri dal consiglio comunale di Cortina, chiamato a far fronte alla sentenza del tribunale di Belluno in merito ad una causa di lavoro promossa da Alessandra Cappellaro nel 2017.
La sentenza 8/2019 del 26 marzo scorso, non definitiva, ha accertato, come si legge nella delibera di consiglio approvata ieri, “il diritto della ricorrente a partecipare alla selezione per l’incarico di posizione organizzativa e, condanna il Comune, al pagamento, a titolo di risarcimento del danno patrimoniale per perdita di chance, del 50% della somma corrispondente alla differenza fra quanto percepito dalla ricorrente dal 2010 al 2015 e quanto la stessa avrebbe percepito, qualora nel medesimo periodo le fosse stato conferito l’incarico di posizione organizzativa”. Il tribunale accerta poi che la Cappellaro “è stata fatta oggetto di mobbing, da parte del Comune resistente, dal maggio 2012 al 2015” e “il demansionamento della ricorrente dall’1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2015”. Per questo motivo condanna il Comune “al pagamento a titolo di risarcimento dei danni in favore della ricorrente, del 50% della retribuzione percepita”.
Il Comune, difeso dagli avvocati Zanon e Dussin, ha deliberato ieri il debito fuori bilancio di 76.003,34 euro dei quali 5.098,71 euro per risarcimento inerente il danno derivante dalla perdita di chance e 70.904,34 per il rimborso inerente il periodo in cui la dipendente era stata demansionata. «Il riconoscimento del debito fuori bilancio», viene sottolineato in delibera, «non pregiudica l’assunzione di successive azioni legali a salvaguardia delle ragioni dell’amministrazione comunale». Il consiglio ha deciso di far fronte alla sentenza non definitiva, e alla richiesta dell’avvocato Giacomo Giacobbi, difensore della Cappellaro, che il 9 aprile scorso ha protocollato la richiesta inerente il pagamento di quanto stabilito dal tribunale di Belluno. Il Comune ha interpellato l’ufficio dell’Unione montana feltrina che in base a una convenzione si occupa, per il Comune di Coritna, di assunzioni e paghe del personale, per quantificare esattamente i mancati guadagni, sottolineatati dalla sentenza.
In consiglio, ieri pomeriggio, spazio anche all’assestamento e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, oltre al documento unico di programmazione triennale.
«Oggi abbiamo un bilancio in equilibrio», ha sottolineato il sindaco Ghedina, «dopo un grande lavoro portato avanti in questi due anni. Avevamo un Comune in pre-dissesto e oggi è in sicurezza. Abbiamo accantonato 5 milioni 729 mila euro per rischi di insolvenza della partecipata Servizi Ampezzo e 1.628, 756 euro per altre eventualità anche su consiglio della Corte dei Conti».
Un accantonamento troppo elevato secondo il gruppo di minoranza: «La nostra preoccupazione», ha detto il capogruppo Giorgio Da Rin, «è che si stia ingessando troppo il bilancio con accantonamenti troppo elevati che di fatto vedono il paese fermo».
Critica l’opposizione anche sul Documento unico di programmazione, con Da Rin che ha invitato a creare commissioni per valutare strategie di crescita comune.
All’unanimità è stato infine autorizzato il mutamento di destinazione d’uso di alcuni terreni, che consentiranno ala società Faloria-Cristallo di realizzare un sentiero naturalistico, riqualificare il rifugio Faloria e posizionare una nuova seggiovia quadriposto che dal rifugio porti ai Tondi. —
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