Missione spazzacamino
Daniele David e una professione nata davvero per caso

Daniele David mentre scende da un tetto dopo avere effettuato uno dei suoi interventi; in basso il suo famoso camioncino nero
DOMEGGE.
Tutto è iniziato con un favore alla mamma Giuseppina, che gli ha chiesto di dare un'occhiata alla canna fumaria che non tirava bene. Eravamo nell'ormai lontano 1992; e, quando Daniele David è sceso dal tetto dell'abitazione di famiglia a Sottocastello (Pieve di Cadore), ha trovato ad attenderlo un vicino che gli ha detto: "Verresti a controllare anche il mio camino?" «E così», spiega, «mi sono accorto che c'era spazio per farne una professione». Nel frattempo Daniele, classe 1959, un lavoro ce l'aveva già; perché, fin dal 1986, la sua azienda si occupava della "burattatura" degli occhiali, ossia della levigazione delle montature, lavorando come terzista per marchi come De Rigo, Marcolin, Lozza. «A Lozzo sono arrivato ad avere fino a 18 collaboratori», ricorda, «ed erano tempi in cui l'occhiale tirava davvero, in cui c'era lavoro per tutti coloro che ne avessero voglia. Poi le cose sono cambiate, anche rapidamente. Io nel frattempo, nei fine settimana, per cortesia ripulivo camini di parenti ed amici. Poi un giorno, nel 1994, sento a Radio 105 che l'Anfus (Associazione nazionale fumisti e spazzacamini, ndr) organizza a Padova un corso per spazzacamini. Così, per sei mesi, ogni quindici giorni, il venerdì, sabato e domenica, sono andato a specializzarmi: una full immersion per apprendere tecniche, sistemi di pulizia, storia, ma anche legislazione e tutto quello che mi ha consentito di inventarmi una professione antica, ma ancora utile. Eravamo 18 da tutta Italia, due dal Cadore. Ed eccomi qui». Mentre parla, con passione, del suo lavoro, squilla il telefono cellulare: Daniele risponde ad un cliente: "Certo, basta che abbiate un po' di pazienza; va bene, ci vediamo verso la fine di settembre. Ok, aspetta che scrivo nome e telefono. Sani!». Ed ecco che l'agenda degli appuntamenti si allunga, perché in queste zone di montagna uno spazzacamino serve, eccome. Lui lavora in media dalle 9 alle 20, facendo tre o anche quattro interventi al giorno. Prima, dalle 7,30, risponde al telefono fino alle 9, per prendere appuntamenti. Ma, dopo le 9, inutile telefonargli o lasciare messaggi in segreteria telefonica. Lui deve lavorare e non risponde a nessuno, fino alla mattina dopo. «Pulisco camini, faccio consulenze sulle stufe, perizie, manutenzioni. Si lavora fino a quando c'è luce, in Centro Cadore, Comelico, Sappada. Tutte le nostre case hanno la classica stufa economica in cucina. Oggi poi quelle ad alto rendimento, le stube, creano più problemi per la canna fumaria, perché il calore viene mantenuto in basso per aumentare il riscaldamento e quindi questo non tende, come una volta, a salire rapidamente verso l'alto; ristagna e crea condensa e incrostazioni. I camini poi sono spesso vecchi e non adeguati alle nuove normative». Dopo l'intervento, David rilascia una documentazione sulla canna fumaria, garantendo che è pulita e libera. «Ogni anno è bene fare un controllo», precisa, «anche perché in una casa si possono bruciare 30/40 quintali di legna in un anno». D'inverno si occupa soprattutto della manutenzione delle stufe, il controllo delle canne fumarie avviene invece d'estate, perché bisogna salire sui tetti ed introdurre nel camino un occhio elettronico, una piccola telecamera, del costo di 5.000 euro, che scandaglia le pareti e verifica se ci sono ostruzioni. A quel punto si lavora di scovolino (proprio quello tipico degli spazzacamini alla Mary Poppins) o di fresa. «L'interno dell'abitazione va ovviamente protetto con teli e nastro adesivo», precisa, «per evitare la dispersione della fuliggine. Poi aspiro il tutto e smaltisco il materiale residuo». Soddisfatto? «Sì, soprattutto perché prima, come terzista, dipendevo dalle fabbriche; ora invece il mio lavoro lo gestisco in proprio, dipende solo da me. E per fortuna per il momento non manca». E, mentre all'inizio Daniele David si è fatto conoscere con un volantinaggio paese per paese, oggi conta soprattutto sul passa-parola e sul suo camioncino nero con scritte in oro, con numero di telefono e indirizzo mail. Perché lo spazzacamino moderno usa anche internet...
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