Minacciò un uomo con la zappa: finisce a processo

SANTO STEFANO. Minacciato con una zappa. Un comeliano ha denunciato il calabrese Roberto Drommi per ingiurie (depenalizzate) e minacce aggravate. Tutto era nato dal sospetto che il futuro imputato se la intendesse con la giovane figlia, pur avendo già una compagna. Una donna questa, che si sarebbe spacciata per parente di un senatore della prima repubblica, con la scusa dello stesso cognome.
Quel 21 gennaio di cinque anni fa il sospetto diventa certezza, quando l’uomo vede i due in un bar di Santo Stefano con un calice di prosecco davanti. Entra, riprende la ragazza dicendole che l’alcol non è roba per lei, ma forse non è preparato alla reazione di Drommi, che comincia a dargli del bastardo e a minacciarlo pesantemente. La donna cerca di mettersi in mezzo, probabilmente per cercare di riportare un minimo di pace, ma non succederà.
Il tempo di girare l’angolo e Drommi afferra una zappa, con la quale aveva intenzione di colpire la controparte: «Bastardo, ti scanno, ti sgozzo, sei morto». Avrebbe già alle spalle sette anni di carcere e non gli dispiacerebbe più di tanto tornarci. Viene sfidato anche a colpire, ma in definitiva non lo farà, perché altrimenti il reato sarebbe stato diverso. Piuttosto la parte offesa decide di andare a denunciare l’aggressione verbale. Troverà chiusa la caserma di Santo Stefano e dovrà spostarsi ad Auronzo, per poter dettare la querela al militare di turno
Quell’atto ha mobilitato la procura della Repubblica e scatenato il processo penale, con l’imputato che è difeso dall’avvocato Pregaglia e la parte offesa che non si è costituita. Di fronte al pubblico ministero Tricoli, il giudice Coppari ha rinviato per la discussione. (g.s.)
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