Minacce, marito e suocera assolti

Avevano presentato appello dopo la condanna del giudice di pace

FELTRE. Marito e suocera assolti. Erano imputati di minacce e ingiurie nei confronti della madre di una bambina: moglie in un caso e nuora nell’altro. M.V. e V.S. erano stati condannati in primo grado dal giudice di pace di Feltre, ma avevano impugnato la sentenza con il loro difensore De Antoni del foro di Roma. L’appello per i fatti accaduti nel 2010 si è svolto in tribunale, davanti al giudice Scolozzi e al pubblico ministero Rossi: non doversi procedere per le ingiurie, perché il reato è appena stato depenalizzato e il fatto non sussiste per l’accusa di minacce. La donna si era costituita parte civile con Patelmo, confidando in un risarcimento danni, ma visto come è andata non avrà nemmeno un euro.

Nell’udienza dell’altro ieri, è stata sentita una donna che lavora alla ricezione di un hotel del centro di Feltre e che ha assistito alla scena che ha portato al processo. Parole pesanti e minacce dello stesso tenore, si leggeva nel capo d’imputazione, in realtà la testimone non ricorda che ci siano state; e questo ha ribaltato tutto.

Il pubblico ministero ha chiesto una parziale riforma della sentenza di primo grado, nel senso che le ingiurie andavano dimenticate per davvero, perché non più previste come reato dalla legge, ma rimanevano le minacce. La parte civile si era adeguata, ma il giudice è uscita dalla camera di consiglio con una sentenza di non doversi procedere per il primo reato e di assoluzione, perché il fatto non sussiste per il secondo. Giusto quello che aveva chiesto il difensore di fiducia. (g.s.)

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