Militare viene assolto non chiuse nel bagno il suo rivale in amore

BELLUNO. Chiuso dentro il bagno del bar. L’accusa per un graduato degli Alpini era di violenza privata, ma in tribunale non ha retto. A.F. è stato assolto dal giudice Zantedeschi, perché il fatto non sussiste. Rischiava una condanna a un mese di reclusione richiesto dal pm Tricoli, con ripercussioni sul suo lavoro, ma i difensori veneziani Palese e Vianello hanno smontato l’accusa, mettendo in evidenza le contraddizioni tra la versione della parte offesa e quella della barista chiamata a testimoniare.

La vicenda risale alla tarda serata del 21 giugno di quattro anni fa, in un centralissimo locale pubblico. Un uomo è uscito dalla toilette e casualmente si sarebbe trovato davanti il futuro imputato, con il quale in passato c’erano stati dei dissapori, che riguardano la sfera sentimentale. A.F. si sarebbe piazzato davanti alla porta, impedendogli di uscire, insultandolo e costringendolo a rimanere per diversi minuti all’interno dei servizi igienici contro la sua volontà.

Nel corso dell’istruttoria, sono stati ascoltati sia la parte offesa che la barista intervenuta per vedere cosa stesse succedendo. La pubblica accusa ha ritenuto provata la penale responsabilità dell’imputato, chiedendone la condanna. La difesa ha fatto una ricostruzione diversa dell’accaduto, sottolineando le incongruenze nelle testimonianze appena sentite. Il querelante aveva dichiarato che l’imputato si era messo davanti all’uscio, facendo in modo che non se ne andasse e che la dipendente, prima di entrare, aveva bussato alla porta. La donna ha precisato di non aver affatto bussato, ma di essere entrata senza alcun preavviso, non trovando difficoltà nell’aprire l’ingresso. Premesso che le dimensioni del bagno sono molto ridotte, a parere della difesa, non era possibile che la barista fosse entrata senza problemi, se davvero l’imputato si fosse messo in mezzo, per chiudere dentro la parte offesa. Conseguente la richiesta di assoluzione. Il giudice ha effettivamente assolto, perché il fatto non sussiste. —

G.S.

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