Messner regista di un film sulle bellezze del Cadore

L’INIZIATIVA
Troppa grazia, verrebbe quasi quasi da dire. Perché Reinhold Messner, il grande alpinista ed esploratore che tutti conoscono, si è trasformato in regista e senza chiedere un euro di sostegno – né al Comune, né alla Provincia, né tantomeno alla Regione – girerà un film, dal mese prossimo, sul monte Rite e sulle Dolomiti più in generale.
Il documentario andrà in onda sulle tivù di lingua tedesca (e, dunque, anche se difficilmente raggiungerà un pubblico eccezionalmente vasto, andrà a “colpire” là dove serve di più) e sarà perciò, com’è immaginabile, uno spot provvidenziale per il Cadore e l’Ampezzano, oltre che per gli altri siti dove Messner ha aperto musei d’interesse internazionale.
Il più grande scalatore di tutti i tempi, come riconoscono i cultori delle arrampicate, non ha voluto parlare con nessuno di questa nuova impresa cinematografica, se non con intimi amici del Cadore. I quali non sono riusciti a trattenere il segreto.
L’anticipazione è giunta così anche in orecchio al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che qualche ruolo ce l’ha anche nella Dmo, la società che promuove appunto il turismo.
«Ringrazio Messner anzitutto per aver scelto, ancora una quindicina d’anni fa, il monte Rite, a Cibiana, per trasformare un forte della guerra in un’opera di pace, il “museo fra le nuvole”, il cui ideatore è stato Floriano Pra», riconosce Padrin, «ma al grandissimo alpinista altoatesino va tutta la nostra riconoscenza per avere tenuto duro anche in momenti difficili, in cui magari c’era la tentazione di lasciare tutto e tornarsene a casa. A Messner dobbiamo il più sentito grazie», aggiunge il presidente, «anche per quest’ultimo atto di generosità. Sappiamo quanto decisivo, indispensabile sia il mercato tedesco per le Dolomiti. Che il regista, ex alpinista, voglia documentare le bellezze di Cibiana e del Cadore, con un supplemento d’arte e di cultura, non solo ci fa onore ma addirittura ci commuove perché Messner nulla ha chiesto in cambio».
Non si sa, dall’alpinista-regista, che cosa proporrà all’utenza televisiva delle Dolomiti. È stato solo anticipato che sarà un sorso di cultura e d’arte. Cibiana non offre, d’altra parte, solo il museo gestito da Messner, ma anche i murales (un museo a cielo aperto; sono, infatti, più di una cinquantina gli affreschi) ed il museo delle chiavi e del ferro. Inoltre, al Taulà dei boss è in attesa della partenza il “Campo base” di Messner, il secondo museo (che di fatti diventerebbe il primo, trovandosi ai piedi del Rite).
C’è qualche ritardo, non del tutto motivato, per il quale lo stesso Messner è in sofferenza. Alla fine di maggio il museo ai 2180 metri del Rite riaprirà. Forse già prima sarà aperto anche il Rifugio Dolomites, per la cui gestione era stato tentato un cambio.
Nel frattempo Cibiana sarà interessata dalle elezioni amministrative.
Messner ha fatto capire che aspetta, trepidante, novità che lo rassicurino.
Tra la mezza dozzina di musei sulle Dolomiti che portano il suo nome, l’alpinista ammette che quello del monte Rite non è ancora il suo punto di forza.
L’altro ieri, attraversando l’Agordino, l’alpinista è stato colpito dalle distruzioni della tempesta Vaia. Non è escluso che queste trovino spazio anche nel filmato, A questo punto, il grazie di Padrin si farebbe doppio. –
Francesco Dal Mas
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