Messa in duomo con il Cardinale Bertone

Domenica mattina la celebrazione, la sera prima l’incontro a Col Cumano. Potrebbe parlare delle cause di Luciani e Savio
Di Francesco Dal Mas
Il Segretario di Stato Vaticano Card. Tarcisio Bertone oggi 2 settembre 2011 a Castel Gandolfo al termine del suo intervento al Convegno "Il lavoro scomposto" organizzato dalle ACLI. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Il Segretario di Stato Vaticano Card. Tarcisio Bertone oggi 2 settembre 2011 a Castel Gandolfo al termine del suo intervento al Convegno "Il lavoro scomposto" organizzato dalle ACLI. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

BELLUNO. Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato emerito del Vaticano e attuale Camerlengo, è atteso nel fine settimana a Belluno e a Santa Giustina, non solo per il libro che presenterà ed il racconto delle sue vicende a servizio dei papi, ma anche per le cause di beatificazione che potrebbero aprirsi ai piedi delle Dolomiti e per quelle in corso. Bertone, salesiano, era amico e punto di riferimento dell’indimenticato vescovo mons. Vicenzo Savio.

Alla morte di “Vincenzo”, così lo chiamava amichevolmente, Bertone ha auspicato che a tempo debito la diocesi di Belluno - Feltre considerasse l’opportunità di aprire un percorso di verifica di quella santità popolare che Savio esprimeva e, nella sostanza, dell’apertura di un processo di beatificazione.

Sono trascorsi 10 anni dalla morte di Savio, ne bastano 5 prima di poter procedere con l'iter canonico. In provincia di Belluno sono già numerosi coloro che si rivolgono a mons. Savio come un santo, come tanti lo fanno con papa Luciani, per il quale lo stesso Savio ha voluto che si aprisse l’itinerario della beatificazione. E da Bertone si attendono novità anche per Giovanni Paolo I.

«Vediamo, vediamo» ha risposto papa Francesco a Pia Luciani, la nipote di “don Albino” che gli poneva il problema in un recente incontro in Vaticano, insieme a don Bruno De Lazzer, parroco di Caviola.

Bertone, peraltro, sa che l’attesa è molto forte sulle Dolomiti. «Per noi don Vincenzo è già santo nei nostri cuori, non abbiamo bisogno di proclamazioni canoniche – puntualizza Aldo Bertelle, direttore della Comunità di Villa San Francesco, amico di Savio -, però il modello di santità popolare interpretato da Savio aiuterebbe tutti a perseguire questo che diventerebbe un traguardo possibile, come ha riconosciuto recentemente anche papa Francesco».

Dieci anni fa arrivava a Belluno l’allora cardinale Ratzinger, che ha avuto in Bertone uno dei suoi più validi collaboratori e in quella circostanza il porporato ribadiva tutta la sua stima per Luciani ed esprimeva la sua vicinanza alla diocesi per la morte di savio, avvenuta pochi mesi prima.

Da Bertone, dunque, i bellunesi si attendono nuove considerazioni, in particolare nella messa che celebrerà domenica prossima alle 10 nella cattedrale di Belluno.

Sabato, invece, è in programma l’importante appuntamento per la rassegna culturale “Illustrissimi” ideata e curata dal giornalista Michelangelo De Donà al Centro Papa Luciani di Santa Giustina e giunta alla 19esima edizione.

Bertone sarà a Col Cumano, alle 18. Interverrà anche il professor Vincenzo Buonomo, docente di diritto internazionale alla Pontificia Università Lateranense. In programma la presentazione del libro “La diplomazia pontificia in un mondo globalizzato”, un'iniziativa che rafforza anche la collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana.

«Risulta evidente che la Santa Sede nel porsi sulla scena internazionale persegue finalità differenti da quelle degli altri membri della Comunità delle Nazioni, ma con una posizione chiara nei contenuti e nelle modalità che, lungi dall'essere sui generis o anomala, si configura nel contesto dei principi e delle regole dell'ordinamento di cui la Santa Sede è parte» spiega De Donà.

Il volume ha la prefazione di Papa Francesco che del card. Bertone, tra l'altro, scrive: «La sua pacata e matura esperienza di servitore della Chiesa ha aiutato anche me, chiamato alla sede di Pietro da un Paese lontano, nell'avvio di un insieme di relazioni istituzionali doverose per un Pontefice... Sono tanti e pregnanti gli spunti di questo lavoro che dimostra quanto il cardinale Bertone abbia saputo presentare l'annuncio evangelico, i valori e le grandi istanze della dottrina della Chiesa, in conformità con le linee portanti del magistero di Benedetto XVI, con quell'equilibrio e quella sobrietà necessari a favorire una cultura del dialogo, propria della Santa Sede... la storia,... renderà evidente l'intensa azione del cardinale Bertone, che ha dimostrato anche di avere la tempra piemontese del gran lavoratore che non lesina nelle fatiche nel promuovere il bene della Chiesa, preparato culturalmente e intellettualmente e animato da una serena forza interiore».

Alla faccia dei presunti contrasti ai piani alti della santa sede.

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