Meningite, è esplosa l’emergenza
Altri cinque casi dopo la morte dell’allievo. Gravissimo un bimbo di otto anni. Ricoveri a Conegliano, Montebelluna, Treviso e Padova

Theodoros Kosmatos, fulminato dalla meningite
CONEGLIANO. Un ragazzo morto, due giovani in fin di vita e altri due pazienti gravi, tra cui un bimbo di otto anni. E' il bilancio provvisorio di un terribile contagio da meningococco. Dopo la morte, mercoledì, di Theodoros Kosmatos, 15 anni, ci sono stati altri cinque ricoveri. La Regione lancia un appello: chi sabato sera si trovava alla birreria Kaltenberg di Pederobba, vada al Pronto soccorso per accertamenti.
Un nuovo ricovero è stato effettuato all'ospedale di Conegliano, dove mercoledì notte era spirato lo studente quindicenne del Turistico Da Collo, che abitava a Pieve di Soligo, uno al Ca' Foncello di Treviso, due all'ospedale di Montebelluna e uno a Padova. La situazione evolve ora dopo ora: si temono altri casi di infezione, e già ieri pomeriggio è cominciata la corsa agli ospedali, soprattutto di Montebelluna e Conegliano, di molti trevigiani, preoccupati per il rischio di contagio della terribile malattia.
I nuovi casi.
All'ospedale di Conegliano è stato ricoverato un diciottenne residente a Cison, di origine dominicana, ricoverato nel reparto di Rianimazione: essendo amico della vittima era stato sottoposto a profilassi nella giornata di giovedì, ma questo non è bastato a scongiurare l'infezione, che però sembra meno grave rispetto agli altri casi, tanto che ieri sera dava segni di miglioramento. Il diciottenne era stato in auto con la vittima, sabato sera, e aveva frequentato con lui la birreria Kaltenberg di Pederobba. Nell'ospedale di Montebelluna invece è stata ricoverata una donna di trent'anni, residente a Montebelluna: anche lei sabato sera aveva trascorso alcune ore nella birreria di Pederobba. Un terzo ricovero si è registrato al Ca' Foncello di Treviso: si tratta di una ragazza colombiana di 17 anni, residente nel capoluogo, che frequenta la stessa compagnia di sudamericani della vittima. E' stata ricoverata al Ca' Foncello alle 16 di ieri, in Rianimazione. «La prognosi è riservata - spiega Gianni Gallo, responsabile del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell'Ulss 9 - la stiamo sottoponendo a terapia specifica». All'ospedale di Padova invece è sottoposto a terapie contro la meningite un bimbo di otto anni. In questo caso il ricovero risale a quindici giorni fa, il piccolo proviene dalla zona di Conegliano. L'assessore regionale Francesca Martini ha messo in relazione anche questo caso alle altre infezioni riscontrate negli ultimi giorni nella Marca. Ieri sera l'ufficio stampa regionale ipotizzava un secondo caso all'ospedale di Montebelluna, non confermato dall'Ulss 8. La situazione è in continua evoluzione.
La birreria.
La Regione ieri ha lanciato un appello perché chi si trovava nella stessa birreria, sabato sera, si presenti al più presto al Pronto soccorso del più vicino ospedale per essere sottoposto ad accertamenti e profilassi. E' praticamente certo, infatti, che i due ragazzi in gravi condizioni siano stati contagiati dal giovane studente di Pieve di Soligo o da qualche suo amico, e sono considerati a rischio tutti gli avventori che sabato sera hanno frequentato il locale di Pederobba. L'appello è stato raccolto già ieri sera: consistente l'afflusso ai Pronto Soccorso di tutta la Provincia di persone preoccupate. Molti avevano i sintomi di una banale influenza: non è a rischio chi non ha frequentato le persone infette nei giorni scorsi.
Il contagio.
La morte di Theodoros Kosmatos è stata causata da setticemia da meningococco: un'infezione batterica del sangue, cospicua, causata da un batterio che normalmente non presenta un elevato grado di contagiosità, ma che teoricamente può essere trasmesso dal naso alla gola di un'altra persona anche con un semplice starnuto, un'emissione di fiato. Per questo, fin da mercoledì, l'Ulss 7 di Pieve di Soligo aveva avviato una profilassi a tappeto, che ha coinvolto il personale sanitario dell'ospedale, i familiari della vittima, gli amici più stretti e anche i compagni dell'istituto per il Turismo Da Collo. Proprio a scuola infatti lo studente di origine greca si era sentito male, mercoledì mattina, accusando mal di testa e febbre, sintomi che inizialmente avevano fatto pensare ad una banale influenza. Poi il peggioramento, la corsa all'ospedale, la morte nella notte. Profilassi che poi è stata attuata anche dall'Ulss 8, dall'Ulss 9 e che continuerà nei prossimi giorni per tutte le persone che, raccogliendo l'appello della Regione, e avendo frequentato la vittima, si presenteranno ai Pronto soccorso e agli Uffici di Igiene e Sanità Pubblica delle Ulss. Sembra infatti che il focolaio di questi sei casi sia unico. C'è preoccupazione in particolare per la compagnia dei ragazzi sudamericani frequentata dalla vittima, che riunisce adolescenti del Quartier del Piave, del Coneglianese e del capoluogo.
L'angoscia.
Una situazione angosciante, quella che si sta delineando in queste ore, per le famiglie dei ragazzi, ricoverati in gravissime condizioni, ma anche per chi li ha frequentati nei giorni scorsi. Si tratta di una forma di setticemia meningococcica fulminante, che non dà molte speranze di sopravvivenza, anche se i medici stanno facendo di tutto, in queste ore, per cercare di salvare i pazienti. Chi era stato già sottoposto a profilassi ha più speranze di farcela.
Argomenti:meningite
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