Meneghello, maratona per pochi

I testi dello scrittore vicentino non catturano i feltrini. Ma in serata va meglio
Di Francesca Valente

FELTRE. Una maratona con grandi ambizioni, ma per pochi intimi. Ha puntato alto ma ha volato basso l'edizione di quest'anno dedicata a Luigi Meneghello, scrittore vicentino, partigiano e combattente anche in territorio feltrino, che ha suscitato l'apprezzamento dei cultori, ma non la curiosità dei profani. Le letture delle più belle pagine di “Libera nos a malo”, l'opera di Meneghello maggiormente conosciuta, al fianco de “I piccoli maestri”, “Pomo pero”, “Fiori italiani”, solo per citarne alcuni, sono state ascoltate da gruppi sparuti di dieci, quindici persone in media per appuntamento. Gli incontri in programma erano venticinque, sparsi fra il centro, la cittadella e le frazioni. Solo le letture ospitate venerdì sera dal teatro la Sena con l'accompagnamento del gruppo popolare Cantalaora, assieme al cenacolo di Grum e al raduno nelle sale del museo civico di ieri pomeriggio, in compagnia degli allievi della scuola di musica Sandi, hanno fatto il pienone. Alti e bassi che fanno riflettere sulla scelta di dedicare una manifestazione culturale a un autore di nicchia, apprezzato per i temi storici e i numerosi riferimenti alle vicende che hanno segnato il territorio veneto e bellunese nel secondo dopoguerra, ma morto da cinque anni.

Quello che nelle edizioni precedenti era proposto come un incontro con autori più e meno noti del panorama editoriale e culturale italiano è diventato un omaggio alla memoria, che ha impedito ai giovani di conoscere un scrittore nuovo, non sempre menzionato nelle lezioni di letteratura italiana, troppo contemporaneo per essere inserito nella lista degli autori classici da studiare a scuola. Al posto di Meneghello, il palco dell'auditorium delle canossiane ieri sera ha ospitato il regista Gabriele Vacis. E nel finale la maratona si è un po’ riscattata, visto che la sala ha accolto quasi duecento persone. Ma perfino il bel tempo, durante la giornata, non ha giocato a favore, spingendo la gente a preferire una gita fuori città e sottraendo così uditori alla maratona.

L'organizzazione comunque non fa ancora bilanci in rosso e ringrazia il lavoro svolto dai volontari, i lettori, i fotografi dell'associazione F-Cube e gli ospiti. L'ambientazione più suggestiva è stata forse il chiostro delle clarisse, nella chiesa degli Angeli, dove una quindicina di persone ha ascoltato ieri mattina una selezione di Libera nos a malo offerta dai volontari del Cilp. A fianco dei lettori feltrini hanno lavorato anche i membri dell’associazione “Luigi Meneghello”. La formula funziona, nessun dubbio, ma la scelta dell’autore richiederà forse una riflessione.

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