MAURO CORONA

Bocciata questa, ne faranno delle altre. Gli uomini fanno queste cose solo per un motivo: gli schei. Siamo stati educati fin da piccoli a pensare che l'uomo in gamba non è quello che cammina e legge un libro, ma quello che fa soldi. E per far soldi bisogna vendere qualcosa, per vendere qualcosa bisogna renderla accessibile con strade, impianti di risalita. E per costruire queste cose mostruose vengono addotte scuse, gli interessi particolari vengono spacciati per interesse pubblico. Sono contento che il Tar di Bolzano abbia avuto questo moto d'orgoglio, ma ho paura che si frenerà ad Antersasc per ricominciare da un'altra parte. E il conto lo paga la natura. Fa piacere, ma non è detto che questo imprenditore che ruba le stelle dal cielo per portarle in terra si arrenderà. A farmi paura sono questi progetti: a chi ha queste idee non interessa niente della terra, della montagna, delle stagioni, delle nevicate. Che l'hotel si costruisca o meno, mi preoccupano queste idee omicide: prima o poi costruiranno l'albergo e anche la strada di Antersasc. È gente che vuole passare alla storia, invece sarebbe meglio che passassero alla geografia. È come la storia del ponte sulleo stretto di Messina: perché non si limitano a fare strade accessibili alla povera gente? A quella non pensa nessuno. Certo, è così. È come una pezzo di lamiera che improvvisamente diventa d'oro. Qui a Erto nessuno sapeva nemmeno che esistessimo, adesso che siamo patrimonio dell'Unesco arrivano i turisti. Invece l'importanza di queste montagne dovrebbe essere nella coscienza dell'uomo e lo stesso rispetto dovrebbe valere per tutto il mondo. Nelle Dolomiti friulane fanno passare migliaia di Tir su strade vecchie cent'anni per rubare la ghiaia e l'acqua minerale. Sto preparando una lettera per l'Unesco: gli chiederò che facciano rispettare le nostre montagne, altrimenti è meglio che vengano a toglierci questa patacca. Questa apparenza, questo prestigio serve solo a fare soldi. Invece dovremmo imparare a farci bastare quelli che abbiamo. La vita è scultura: bisogna togliere per trovare il bello.

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