Mattarella al teatro comunale ha parlato di Vajont, di Olimpiadi mentre ha sorvolato sull'autonomia

Il lungo discorso di Mattarella ha concluso una intensa giornata del Capo dello Stato nel Bellunese, ha risposto ad alcune sollecitazioni arrivate da Zaia e Padrin
Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse12-03-2019 Belluno, ItaliaPoliticaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Comunale di Belluno,in occasione della cerimonia commemorativa dell’alluvione dell’ottobre 2018. DISTRIBUTION FREE FO CHARGE - NOT FOR SALE
Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse12-03-2019 Belluno, ItaliaPoliticaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Comunale di Belluno,in occasione della cerimonia commemorativa dell’alluvione dell’ottobre 2018. DISTRIBUTION FREE FO CHARGE - NOT FOR SALE

«Sono convinto che, ancora una volta, dalle Terre alte saprà venire un esempio di grande valore per tutta la nostra comunità nazionale, frutto del patrimonio di civiltà accumulato nei secoli dalle genti di montagna».
Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella, concludendo il suo intervento alla commemorazione della tempesta Vaia dell’autunno sui monti veneti, a Belluno.
Per Mattarella «ripristinare la buona salute di un territorio richiede laboriosità e tenacia, qualità che non difettano certo alle popolazioni di queste terre. Esaurita rapidamente la fase dell’emergenza con il generoso contributo del mondo del volontariato, le ragioni del recupero, per non provocare alterazioni permanenti e gravi nel tessuto del bosco, si sono fatte imperiose, con il ritorno della buona stagione».


Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha posto all’attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Belluno, le «grandi questioni» dell’Autonomia e delle Olimpiadi invernali come obiettivi per il futuro e sui quali sarebbe importante il supporto del Quirinale. «Non consideriamo irrispettosa la partita dell’Autonomia – ha detto Zaia – perché si pone nell’alveo della Costituzione e non è la secessione dei ricchi ma l’inizio di un percorso nuovo di questo Paese». Per quanto riguarda i giochi olimpici, Zaia ha ricordato come si sia riusciti a «mettere insieme due grandi comunità, Cortina e Milano. Il dossier oggi è al fotofinish con la Svezia, abbiamo bisogno del suo aiuto – ha concluso – delle sue relazioni, di tutto quello che può aiutarci nel percorso».
Mattarella ha risposto: «Il Presidente della Regione e il Presidente della Provincia hanno evidenziato alcuni problemi. Vi sono problemi di cui si stanno occupando Governo e Parlamento, sui quali quindi non posso esprimermi», riferendosi al tema dell’Autonomia regionale.  Sulle Olimpiadi invece ha dato il suo pieno appoggio alla candidatura.


Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, ha ricordato le tre persone morte a causa della tempesta’Vaià dell’ottobre scorso. Sandro Pompolani, Ennio Piccolin e Valeria Lorenzini, questi i nomi, sono stati citati da Padrin ponendo in relazione il loro sacrificio alla «imponderabilità della pianificazione territoriale di fronte a cambiamenti climatici, alla fragilità dei territori montani che collassano, all’urgenza sempre più pressante di politiche specifiche per la montagna con azioni puntuali ed efficaci».


«Di fronte a tragedie come quella la Repubblica è chiamata, anzitutto, a esprimere il proprio dolore a quanti, vittime e sopravvissuti, ne sono stati colpiti. Ma non si può limitare al cordoglio». Lo ha sottolineato il presidente della repubblica Sergio Mattarella, riferendosi al Vajont. «Come ho detto al Cimitero di Fortogna, ai rappresentanti delle associazioni che di quella tragedia custodiscono la memoria – ha proseguito Mattarella – la Repubblica è in qualche modo responsabile di quanto avviene sul suo territorio, e quindi ha motivo di scusarsi con chi ha sofferto le conseguenze di disastri di questo genere. Ma la Repubblica è anche, al contempo, vittima anch’essa delle scelte e dei comportamenti di coloro che hanno concorso a causare di immani sciagure come quella e io, rappresentando la Repubblica – ha concluso – nel porgere le scuse a quei rappresentanti mi colloco accanto a chi avverte il dolore di quei lutti immani e sono tra coloro che ne conservano la memoria».

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