Mamma a processo, ma il bambino era solo caduto
CADORE. Il bambino non è stato scosso. È solo caduto dal divano. Le perizie escludono che una mamma veneziana, sposata in Cadore, abbia maltrattato il proprio piccolo di 17 mesi, scuotendolo violentemente almeno tre volte e provocandogli pesanti conseguenze. Alla fine dell’istruttoria del processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, il pubblico ministero Marcon ha chiesto l’assoluzioneper quella che una volta si chiamava insufficienza di prove. L’avvocato difensore Casciarri è andata oltre e vorrebbe una formula ancora più piena e il giudice Scolozzi ha rinviato al 20 dicembre per le repliche, che difficilmente ci saranno.
Seguirà la sentenza, che a questo punto sarà proprio di assoluzione, da capire con quale comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale. Certo che il certificato medico di tre anni fa era terribile: ematoma intracranico sottodurale acuto, emorragie retiniche bilaterali, estesa falda di ematoma subdurale spinale. In poche parole, la Sindrome del bambino scosso, in inglese Shaken baby syndrome, con una prognosi superiore ai 40 giorni. L’imputata ha ammesso, al massimo, delle cadute, come succede a tutti i bambini. Una dal seggiolone e quella dall’altezza di mezzo metro del divano del salotto con atterraggio sul pavimento in legno, che avrebbe provocato tutti quei danni, che saranno refertati dai medici dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
A distanza di tempo, il neuropsichiatra infantile e consulente della difesa Paolo Curato spiegherà che questa sindrome piuttosto rara richiede la presenza di tre sintomi: ematoma, emorragia ed encefalopatia. Mancava il terzo, pertanto non si capisce perché i medici trevigiani abbiano potuto arrivare a una diagnosi così grave.
Il bambino adesso sta benissimo, ma già all’epoca dei fatti contestati non aveva mai perso conoscenza e la sua mamma sta per essere assolta da un’accusa molto pesante. Il processo si concluderà poco prima di Natale.
Gigi Sosso
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