Malga Castello diventerà una struttura ricettiva
Livinallongo. Otto camere, bar, ristorante e rivendita di prodotti tipici locali Il sindaco Grones: «Permetterà di valorizzare ancor di più il Castello di Andraz»

LIVINALLONGO. Nuova vita per Malga Castello. La giunta del comune fodom ha approvato il progetto esecutivo per la ristrutturazione della struttura. L’intervento fa parte di un intervento più ampio (finanziato con i fondi per i comuni di confine), che mira alla valorizzazione storico–turistica dell’area che va dalle Miniere del Fursil a Colle S. Lucia, passando per la “Strada de la vëna”, l’antico percorso sul quale veniva trasportato il ferro estratto dalle miniere e il Castello di Andraz.
La malga diventerà una struttura turistica ricettiva autonoma, ma funzionale al Castello di Andraz. Il progetto, assieme alla sistemazione della Strada de la Vëna e il recupero della Miniera Breda a Colle, entrambi già avviati, era stato inserito tra i progetti di quello che allora si chiamava ancora Fondo Brancher dalla passata amministrazione Ruaz ed era stato finanziato con ben 6,3 milioni di euro.
Progetto che poi è stato in parte modificato. «In fase di elaborazione dell’ipotesi progettuale iniziale», spiega il sindaco Leandro Grones, «è stato chiesto di spostare una parte del finanziamento destinato alla sistemazione della “Strada de la vëna” per destinarlo alla sistemazione della malga. In quella fase, infatti, era stata prevista solo una sistemazione parziale del fabbricato con le vecchie stalle. La nuova idea era quella di far diventare la malga una struttura ricettiva turistica del tutto autonoma, ma comunque funzionale all’Andrazmuseum».
Così ha preso il via la nuova progettazione curata da uno staff di tecnici composto dagli architetti Marino Baldin, Agostino Hirschstein, Renato Cavallini, Valentina Bertaggia, il geologo Chiara Siorpaes e il perito industriale Plinio Balcon. per un importo di 1,7 milioni di euro. Con questa considerevole somma la vecchia malga avrà letteralmente una nuova vita.
Nei locali ristrutturati e adattati sarà realizzato il punto di accesso al Castello, con la cassa dove fare i biglietti, un punto vendita di prodotti locali, un ristorante, un bar, un locale per l’affitto delle mountain bike, un appartamento per il futuro gestore e otto camere per turisti. «In questo modo», continua Grones, «si potrà pensare di dare in gestione la struttura a una persona o a una famiglia. Per questo, ovviamente, si dovrà fare un bando o una gara d’appalto».
Nonostante le risorse aggiuntive spostate su questo lotto, i fondi non erano ancora sufficienti per realizzare quanto pensato dall’amministrazione. Così il Comune attingerà a un ulteriore finanziamento di 350 mila euro da un progetto totale di 1,7 milioni di euro, finanziato anche questo dal Fondo per i comuni di confine e destinato al completamento del recupero delle Miniere del Fursil. I soldi serviranno, tra l’altro, per installare il sistema di gestione dei biglietti per l’accesso al Castello e altri piccoli lavori.
Il progetto, che vede come capofila il Comune di Colle Santa Lucia, deve ancora passare tutto l’iter burocratico previsto per la gestione dei fondi per i comuni di confine. Ma la speranza è che tutto possa concludersi nel giro di uno o due anni. «Intanto il Comune dovrà pensare ad appaltare la prima parte dell’intervento».
A quando l’inizio dei lavori? E soprattutto: a quando il termine. «Se tutto va bene appalto e cantiere potrebbero essere avviati già entro l’anno. Più difficile dire quanto durerà l’intervento. Ricordo che si tratta di lavorare in un ambiente delicato, sia dal punto di vista storico, che paesaggistico che archeologico. Ma penso che la tempistica non sarà molto distante da una normale ristrutturazione di una casa».
«Il nostro obiettivo», conclude, «è quello di creare una struttura che permetta di valorizzare al massimo il Castello, o Andrazmuseum. I numeri di questi ultimi anni sono in crescita e noi vogliamo che diventi un “must”, uno di quei musei che il turista che visita le Dolomiti non può fare a meno di visitare».
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