Malga Bella Mont Vescovà: la vita è dura col maltempo

ALLEGHE. Vita dura in malga. Siamo a 1.740 metri di altitudine, nella Malga Bella Mont Vescovà di proprietà del Comune di Alleghe, a due passi dal Passo Staulanza e di Pecol di Zoldo. Da 27 anni è...

ALLEGHE. Vita dura in malga. Siamo a 1.740 metri di altitudine, nella Malga Bella Mont Vescovà di proprietà del Comune di Alleghe, a due passi dal Passo Staulanza e di Pecol di Zoldo. Da 27 anni è gestita da Loris Cadorin, coadiuvato dalla moglie Fiorenza e successivamente dal figlio Andrea. Mancano pochi giorni alla fine della stagione e Loris traccia un primo consuntivo. «Sicuramente», puntualizza il malghese, «è stata un’annata da dimenticare per il maltempo che abbiamo sofferto (e continuiamo), che ci ha accompagnato durante tutto il periodo estivo ad eccezione di qualche bella giornata a giugno. Si capisce che con il brutto tempo la vita in malga si fa più dura. Ma abbiamo tirato avanti lo stesso».

Lo stesso Andrea sin da bambino si è subito abituato allo “scandire” della vita della malga: «Da un po’ di anni a questa parte sono contento di dedicare qualche ora in cucina, dando così una mano a mia mamma». Dal 2001, infatti, Fiorenza, oltre alle faccende domestiche, porta avanti l’agriturismo annesso alla malga. «Mi piace preparare i prodotti di nostra produzione da portare in tavola o da vendere alla gente di passaggio, che gradisce moltissimo», spiega «Una bella soddisfazione». Ecco allora, per la gioia dei clienti, polenta e salsicce, polenta e formaggio fuso, skiz, formaggio di capra e misto, ricotta fresca e affumicata, fagioli e capucci e funghi.

Loris a giugno aveva portato in montagna 60 mucche, 65 capre, qualche maiale e un po’ di galline. Parte del bestiame è suo, il rimanente gli viene affidato in cura da piccoli contadini per la monticazione. Il lavoro in montagna è sempre duro. «La giornata», evidenzia Loris, «sia con il bel tempo che con il brutto tempo è sempre scandita dalle solite regole. Alle 5 suona la sveglia, si fa colazione e si porta, subito dopo, il bestiame al pascolo. C’è il rito della mungitura (due volte al giorno), il rito del formaggio e della ricotta. La sera si è veramente esausti. Però è il nostro lavoro e lo facciamo con piacere, anche perché offriamo prodotti genuini alla gente, abbastanza numerosa, che, malgrado il brutto tempo, è venuta a fare acquisti».

Turisti che hanno potuto apprezzare anche il territorio: dalla malga partono sentieri escursionistici interessanti.

Mario Agostini

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