Ma la protesta sul ponte fa arrabbiare Zaia

«La sanità in Cadore non perderà servizi: evidentemente la mia parola non ha alcun peso»

CADORE. «Evidentemente la parola del presidente della Regione non viene soppesata per quella che è». Luca Zaia, governatore del Veneto, ammette la sua amarezza per la manifestazione sul ponte Cadore, in cui è stata presa di mira soprattutto la Regione per i servizi che non garantirebbe, a partire dalla sanità. «Rispetto le proteste e capisco la preoccupazione delle persone. Ma non ho più fiato per dire», puntualizza il presidente della Regione, «che la protesta rispetto alla sanità è inutile».

Inutile, addirittura? «Sì, inutile», insiste Zaia, «perchè è da mesi che non perdo occasione di dire che la sanità bellunese non perderà servizi; anzi, con il tempo e la disponibilità di risorse, verrà potenziata».

Tutti timori solo virtuali, quindi, quelli espressi dai manifestanti domenica? Anche i sindaci hanno torto? Il punto nascita, per esempio, resterà? «Ho dato già da tempo le più ampie assicurazioni», afferma il presidente del Veneto, «il problema è che, quando sarà dimostrato che queste proteste sono inutili, non ci sarà più modo di dimostrare che è stato inutile protestare». E, per chi non l’avesse capito, Zaia aggiunge: «Non capisco il fondamento di questa ribellione, visto e considerato che per la provincia di Belluno abbiamo deciso, in Regione, di dare il massimo. Da una parte, garantiamo le cose minimali, i servizi fondamentali. Dall’altra, vogliamo investire ancora di più».

Dunque? «Se si decide di protestare, ne prendo atto; ma vuol dire che la parola del presidente della Regione non viene soppesata per quella che è». Intanto Zaia difende il Bellunese dalla possibile Patreve, ovvero la città metropolitana fra Treviso, Venezia e Padova. Questa prospettiva è stata rilanciata dal ministro per lo sviluppo, Flavio Zanonato, domenica a Treviso. Ma Zaia dice che è improponibile per più di un motivo.

Francesco Dal Mas

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